Hans Tuzzi e Franco Rotelli alla galleria Boragno
I prossimi appuntamenti in programma alla libreria con due studiosi di fama nazionale

Doppio appuntamento alla Gaslleria Boragno nelle prossime settimane.
Sabato 20 febbraio alle 17 arriva alla Galleria Boragno lo studioso e docente universitario Adriano Bon, meglio noto con lo pseudonimo di Hans Tuzzi (tratto da “L’uomo senza qualità” di Robert Musil): dopo aver dato alle stampe numerosi saggi di critica letteraria, l’autore ha debuttato nella narrativa nel 2002 con il primo romanzo giallo della serie dedicata al commissario Melis, che comprende tra l’altro “L’ora incerta tra il cane e il lupo” e “Un enigma dal passato”. Tra le sue opere più apprezzate anche “Il Trio dell’Arciduca”, “Vanagloria” e “Morte di un magnate americano”, finalista al Premio Comisso 2013. A Busto Arsizio, Tuzzi presenterà il suo “Trittico”: tre raffinate opere brevi, “Aubade”, “Dinamo Kiev” e “Bavkalan”, appositamente raccolti in volume per inaugurare la nuova collana “Piccola biblioteca di letteratura inutile” delle rinate edizioni Italosvevo.
In allegato l’invito all’incontro.
Domenica 28 febbraio alle 17 la Galleria Boragno ospiterà il professor Franco Rotelli per una presentazione del volume “L’istituzione inventata”, edizioni Alpha Beta Verlag, nell’ambito della dodicesima edizione del festival “Filosofarti” organizzato dal Centro Culturale del Teatro degli Arti di Gallarate in collaborazione con il Comune di Gallarate. Il tema dell’edizione 2016 del festival è “Oltre le mura – Equità e giustizia” e il programma comprende una serie di incontri, presentazioni e spettacoli sul tema, con interventi di autori come Moni Ovadia, Gherardo Colombo, Umberto Galimberti e molti altri.
In questo quadro si inserisce la presenza a Busto Arsizio di Franco Rotelli, uno dei più stretti collaboratori del celebre psichiatra Franco Basaglia, successivamente direttore dell’ospedale psichiatrico “San Giovanni” di Trieste, poi a capo del dipartimento di salute mentale e dell’azienda sanitaria della città. Il volume da lui curato raccoglie in un vero e proprio almanacco testi e immagini relativi alla sua esperienza di lavoro dal 1971 al 2010, prima e (soprattutto) dopo l’applicazione della legge 180 voluta proprio da Basaglia.
In allegato la locandina del festival e la copertina del volume.
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