I sindacati chiedono chiarezza sul destino dei dipendenti della Provincia
A poco più di 24 ore dal termine per l’inserimento del personale soprannumerario sulla piattaforma nazionale, i lavoratori vogliono sapere chi dovrà cercarsi un altro lavoro e chi no

Venerdì 19 febbraio i lavoratori della Provincia di Varese si riuniranno in assemblea per fare il punto della situazione circa il loro destino. A seguire, i rappresentanti sindacali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil terranno una conferenza stampa. Mancano infatti poco più di 24 ore dal termine indicato dal portale mobilita.gov per l’inserimento del personale soprannumerario sulla piattaforma nazionale. «A Varese – spiegano i rappresentanti sindacali – ancora non sappiamo chi dovrà cercarsi un altro lavoro e chi no. Una parte della responsabilità di questa situazione di stallo è in capo alla Regione Lombardia, ma anche la provincia di Varese ha le sue responsabilità e sta agendo senza trasparenza nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolte».
I sindacati sostengono anche di aver chiesto a più riprese, già dopo la firma dell’accordo regionale di dicembre, incontri e informazioni ai vertici di Villa Recalcati. «L’ente non convoca le parti sindacali e non informa i lavoratori su cosa succederà a partire da domani – continuano i sindacati -. Il disagio dei lavoratori e delle lavoratrici cresce e non mancano problemi per il personale che è posto in prepensionamento d’ufficio, oltreché per il personale dell’agenzia formativa che ha notizie sul suo futuro solo da interviste rilasciate alla stampa. Questo comportamento non è accettabile».
Pochi giorni fa, durante la presentazione del piano di rientro per risanare il bilancio dell’ente, alla domanda sul destino dei lavoratori della Provincia, il presidente Gunnar Vincenzi aveva risposto che la procedura indicata dal Governo per gestire il sovrannumero «era stata seguita e gestita molto bene e con le dovute cautele insieme alle parti sociali». E come cartina di tornasole Vincenzi citava proprio il fatto che non c’erano state manifestazioni di protesta dei sindacati.
Il presidente della Provincia aveva poi spiegato quali erano state le varie fasi seguite prima dell’annunciata riorganizzazione. «L’ente aveva dei pensionamenti e prepensionamenti che poteva sfruttare con uno scivolo abbastanza lungo – aveva detto allora Vincenzi – questo ci ha aiutato ad alleggerire il carico. Si procederà con le liste soprannumerarie e quando finalmente la Regione si prenderà agricoltura, caccia e pesca togliendoci il carico di quei dipendenti, potremo procedere alla riorganizzazione dell’ente. Penso che riusciremo a dare un riconoscimento da tutti i punti di vista ai dipendenti che, rendendosi conto di queste difficoltà, hanno contribuito con sacrificio a questa fase di passaggio».
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