In vendita caserme e azioni Sea. Così la Provincia risana il bilancio
L'ente provinciale venderà allo Stato le caserme dei vigili del fuoco di Varese e Busto Arsizio e quelle dei carabinieri di Saronno e Busto Arsizio. Dalla vendita delle azioni Sea incasserà 9 milioni di euro
Per la Corte dei Conti la Provincia di Varese aveva solo due alternative: o dichiarare il dissesto finanziario o fare un piano di rientro e sistemare così i conti. L’attuale amministrazione provinciale, che ha ereditato e non generato questa difficile situazione finanziaria, ha scelto la seconda opzione. «Dichiarare il dissesto sarebbe stato molto più semplice. Invece, ha prevalso il senso di responsabilità verso i cittadini e il territorio» ha detto Gunnar Vincenzi, presidente dell’ente provinciale.
Il disavanzo totale, cioè la perdita lasciata in eredità dalla precedente amministrazione, è di 54 milioni di euro, costituito da un disavanzo da rendiconto (30 milioni e 597 mila euro) e da un disavanzo tecnico (3 milioni 823 mila euro), che verrà spalmato nei prossimi trent’anni, ai quali si sono aggiunti 21 milioni di mancato appostamento in bilancio per la spending review che invece rientrano in un piano decennale. «Per ripianare i conti, non potendo ricorrere alla leva fiscale, già applicata al massimo con il bilancio del commissario nel 2013, – spiega Laura Cavalotti, consigliere delegato al bilancio – abbiamo deciso di vendere una parte del patrimonio immobiliare non utilizzato nella gestione dell’ente, le azioni Sea e di tagliare la spesa corrente di 2,3 milioni di euro all’anno per dieci anni».
Dopo aver proceduto lo scorso anno alla rinegoziazione dei mutui, la Provincia metterà in vendita quattro caserme, quelle dei vigili del fuoco di Varese e Busto Arsizio e quelle dei carabinieri di Saronno e Busto arsizio tramite la società Invimit (Investimenti immobiliari italiani), fondo istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La proprietà dei muri dei quattro edifici passerà così dall’ente provinciale allo Stato. «Attualmente – ha spiegato il presidente Vincenzi – riceviamo un canone d’affitto piuttosto irrisorio, nemmeno sufficiente a coprire i costi di manutenzione di questi edifici. Da questa operazione dovremmo ricavare 10 milioni e 400mila euro».
Per quanto riguarda la vendita della partecipazione in Sea (1.600.000 azioni), la società che gestisce gli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate, la Provincia prevede di incassare 9 milioni di euro. «Non è stato semplice – ha concluso Laura Cavalotti – ma va ricordato ai cittadini che quando si arriva a fare un piano di risanamento vuol dire che in un’amministrazione pubblica c’era qualcosa che non andava».
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