Terrorismo e religioni: confronto tra studenti ed esperti

Attenta e partecipata assemblea al liceo che ha visto i ragazzi di quinta protagonisti di un incontro con docenti di differenti fedi religiose. Un confronto chiesto per comprendere ciò che accade nel mondo

Incontro sulla religione

«Non si arriverà mai alla pura pace e all’equilibrio mondiale se non si comprenderà il reale significato di religione e soprattutto se non si opererà condividendo il principio di un dialogo interreligioso proficuo a tutti». È questa una delle riflessioni proposte dagli studenti di quinta del liceo Curie di Tradate che hanno preso parte a un incontro sul dialogo interreligioso.

Richiesto dagli stessi alunni per comprendere meglio il periodo storico in cui viviamo, nell’aula magna del liceo hanno dialogato Elena Lea Bartolini, docente di Ebraismo; Paolo Branca, docente cristiano di Ismalogia e letteratura araba; Turrini Abd Al-Sabur, responsabile COREIS (Comunità Religiose Islam).

Un confronto aperto e pacato che ha registrato molti interventi da parte dei ragazzi, curiosi di capire la realtà, spesso eccessivamente drammatizzata dai media: « Gli esperti hanno inoltre affrontato il tema dei media che trasmettono prevalentemente notizie che suscitano più scalpore, ovvero quelle di guerra, violenza e atti di terrorismo perchè “hanno più mercato”. Rimangono infatti sullo sfondo le altre informazioni su ciò che accade in Medio Oriente, come molteplici movimenti pacifisti, anche se, in qualche caso,  questi movimenti sono degenerati o hanno creato ulteriori problemi politici nel territorio in cui sono nati» ha spiegato Rebecca che ha sottolineato l’importanza della conoscenza e della comprensione per poter poi giudicare in maniera critica.

«I tre professori hanno dialogato nel massimo rispetto e con un tono di complicità tra loro. Sono stati la prova concreta di come possa esserci incontro pacifico e costruttivo nonostante i diversi credo – ha commentato Esteranna – Il messaggio principale che mi hanno lasciato è stato quello di non fermarmi all’apparenza delle cose, di cercare l’interpretazione corretta di ciò che leggo, di non accettare superficialmente tutto ciò che i media propongono, perciò spesso le notizie vengono strumentalizzate per perseguire fini politici ed economici. Infine ho capito che non ci può essere dialogo senza conoscenza della materia e senza consapevolezza della propria identità».

L’incontro partiva da riflessioni e spiegazioni dei diversi libri sacri e dal significato, peso e ruolo della religione oggi usate spesso in maniera strumentale  come giustificazione a certi comportamenti, soprattutto a scopo politico e come i contrasti religiosi abbiano portato ad un dominante terrorismo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2016
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