Toglievano i chilometri alle auto usate, 4 arresti
Meccanici compiacenti e rivenditori furbetti: sono accusati di frode in commercio ai danni dei clienti. Almeno 150 le vetture "taroccate", forse migliaia quelle realmente vendute
Ringiovanivano le auto usate, facendo tornare indietro la lancetta del contachilometri: toglievano le rughe dell’alto chilometraggio alle vetture vecchie. Così erano pronte per essere rivendute a un prezzo più alto, e magari spacciate come “chilometro zero”.
(Nel video il comandante della Polstrada di Varese Gianfranco Martorano spiega uno dei meccanismi della contraffazione)
I FURBETTI
I concessionari poco onesti li chiamavano, loro eseguivano il lavoro: 4 artigiani sono finiti agli arresti domiciliari, su ordine del gip della procura di Como. Si tratta di Marco Gandini 51 anni di Paderno D’Adda (Lecco), il figlio Alessandro Gandini 26 anni di Verderio (Lecco) (ovvero i meccanici che effettuavano il lavoro) e dei fratelli Domenico Marchetta 43 anni di Brienno (Como) e Alessandro Marchetta 29 anni di Binago (Como), due rivenditori comaschi. Indagato anche un altro “apprendista stregone” Juan Carlos Rodriguez, 46 anni di Calco (Lecco).
Sono accusati di frode in commercio ed associazione per delinquere, mentre 12 concessionari tra Varese, Como e Lecco sono stati perquisiti e indagati per frode in commercio.
LE MACCHINETTE
Il meccanismo prevedeva l’uso di apparecchi elettronici che applicati alla centralina elettrica abbattevano i chilometri. Il costo di ogni intervento andava da 50 euro a 200 euro, a seconda del livello di contraffazione. I meccanici furbetti avevano fino a 15 appuntamenti al giorno. Il parco clienti potrebbe essere stimato fino a 1800 auto all’anno. Il guadagno sarebbe anche di 3 milioni di euro complessivi.

Gli arrestati si muovevano con due furgoni, andavano nei concessionari ed emettevano fattura, ufficialmente per lavori di riparazione delle centraline e dei tachimetri. La guardia di finanza potrebbe quindi presto indagarli anche per emissione di fatture false per lavorazioni insistenti. Il risultato è che molti varesini e comaschi hanno comprato un’auto con il chilometraggio abbassato in maniera fraudolenta. La polizia stradale di Varese, che ha condotto l’indagine (ribattezzata Elisir, allusione alla eterna giovinezza delle vetture), ne ha rintracciate 150 e presto divulgherà i numeri di targa.
IL VALORE DELLE AUTO
Pensate che secondo il mercato, ogni 3mila chilometri il valore di un’auto si abbassa del 1,5%. L’operazione comportava quindi un aumento del valore dei veicoli anche del 60% rispetto alle quotazioni ufficiali. Non meno importante il rischio derivante alla sicurezza e all’incolumità generale, in quanto lo sfalsamento dei chilometri provocava una modifica della tempistica dei controlli meccanici previsti dalle case costruttrici. L’inchiesta prosegue su altri filoni: le auto spesso venivano ritirate da un autonoleggio della provincia di Bolzano, giungevano a Como e subito dopo venivano incaricati i due professionisti di Lecco per “ringiovanire” i veicoli.
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E se si facessero i nomi delle concessionarie furbette, l’informazione oltre ad essere più completa, non tutelerebbe i consumatori e probabilmente chi vi ha acquistato l’auto che potrebbe fare verificare l’eventuale truffa subita?