“Finmeccanica, politica muta di fronte a Moretti”
La critica di Eliseo Sanfelice
Il destino di Finmeccanica, di fronte alle trasformazioni societarie che hanno centralizzato la dirigenza, fanno discutere. Se n’è parlato recentemente a Samarate anche in un consiglio comunale aperto (vedi qui). L’intervento di Eliseo Sanfelice, ex consigliere comunale
Questa frase di Moretti propiò non la digerisco :
“Quanto al rapporto con le autorità locali, che cosa dire? Facciano il loro mestiere. ……Fino a quando manterremo gli investimenti con Agusta Westland non c’è davvero nulla da lamentarsi”
Questa dichiarazione dell’AD di Finmeccanica Mauro Moretti, riportata su La Prealpina del 18 marzo, lascia interdetti. Sicumera e arroganza certo non mancano al boiardo di stato.
A mancare, al contrario, sono le risposte puntuali alle questioni aperte e derivanti dalla perdita di autonomia aziendale di Agusta, diventata ormai un brand, da azienda autonoma che era.
E tali risposte non possono che riguardare le scelte strategiche che verranno assunte a Roma e non piu’ a Cascina Costa, le politiche di bilancio (tagli e investimenti) che saranno decise non tanto su misura di Agusta, quanto della holding, con logiche e priorità ben diverse, dipendenti dagli equilibri finanziari della controllante.
E ancora : quali risposte ci sono alle preoccupazioni in merito alle scelta di politica occupazionale e di assunzione, oppure circa l’individuazione e il rapporto con i fornitori, così importanti per le ricadute economiche sull’intero territorio provinciale e lombardo.
Muto è Alfieri, collega di partito di Moretti, varesino e segretario provinciale del PD. Mi aspettavo di più dalla Lega Nord che dovrebbe rappresentare l’identità e gli interessi del territorio.
Come si usava dire nella vecchia trasmissione televisiva “ Che tempo fa” della RAI quando si parlava delle temperature di alcune capitali estere: Stoccolma: NON RILEVATA; OSLO: non rilevata……e allo stesso modo, nel silenzio del PD , non sono neppure state rilevate le reazioni di FI, NCD, SEL, come se il caso fosse poco rilevante.
Non disturbare il manovratore Moretti: questo la parola d’ordine che arriva da Roma e alla quale nessuno osa replicare.
Ci fosse una classe politica degna di questo nome a Varese come a Roma, ben altro sarebbe il livello di interlocuzione, verifica, controllo e dialettica con quello che, a tutti gli effetti è un “dipendente” altamente retribuito e un “nominato” dalla politica (Moretti) e che, invece, si comporta da padrone e decisore senza vincoli.
Eliseo Sanfelice
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