Studio e lavoro grazie al nuovo contratto di apprendistato
Simone ha sedici anni è stato assunto da un'azienda artigiana di Venegono Superiore con un contratto di apprendistato di primo livello che gli consente di alternare la scuola al lavoro
Simone Gelosa è un ragazzo in gamba. Sedici anni, ciuffo spavaldo, appassionato di moto, portato per il lavoro manuale è appena stato assunto con un contratto di apprendistato di primo livello in una piccola azienda di Venegono Superiore, la Leg Italia srl. Il risultato è stato raggiunto grazie all’accordo firmato lo scorso 2 febbraio da Confartigianato Varese, Confcommercio e Cisl dei Laghi. Un accordo che, in linea con quello poi sottoscritto a livello regionale, ha cercato di mettere a disposizione dei ragazzi e delle imprese della nostra provincia un ulteriore strumento per combattere la disoccupazione giovanile.
Un atto di responsabilità che dà continuità agli sforzi di tutti gli attori territoriali della nostra provincia, per dare nuova linfa al tessuto imprenditoriale del territorio. La storia di Luciano Gamba, è solo un primo esempio di quello che si potrà fare con questo accordo ed è la testimonianza di quanto imprese e giovani debbano marciare insieme per soddisfare le loro, reciproche, esigenze.
Luciano Gamba, titolare dell’azienda che progetta e stampa materiali termoplastici, racconta:
«A seguito del pensionamento di un nostro collaboratore dovevamo scegliere se cercare qualcuno con esperienza o provare ad inserire un giovane in azienda. Dopo aver provato Simone durante uno stage estivo, abbiamo deciso di tenerlo e Confartigianato Imprese ci ha assistito nel disbrigo delle pratiche proprio pochi giorni dopo la firma dell’accordo di apprendistato di primo livello lo scorso febbraio».
Il contratto soddisfa entrambe le parti. Da una parte Simone che continua a studiare, verrà assistito dal capoofficina della Leg Italia, accumulerà esperienza preziosa, imparando ad utilizzare torni e frese a controllo numerico a un età in cui i suoi compagni di classe si trovano ad armeggiare con macchinari vetusti e ormai fuori produzione. Dall’altra la Leg Italia potrà contare su un dipendente da plasmare e allo stesso tempo su un costo del lavoro nettamente inferiore rispetto a quello di un lavoratore fatto e finito. Risultati che accontentano tutti e che potrebbero essere conseguiti da tante altre imprese del nostro territorio in sofferenza di giovani risorse.
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