Il giorno prima di morire Stefania voleva lasciare il marito
Lo famniglia della donna lo ha sempre sostenuto, una testimone lo conferma. La polizia ha arrestato Alessandro Argenziano

Stefania Amalfi aveva deciso di lasciare il marito: lo aveva riferito a una vicina di casa il giorno prima di morire. E’ quanto emerge dalle testimonianze raccolte nell’indagine della squadra mobile, coordinata dal pm Sabrina Ditaranto sulla vicenda di Alessandro Argenziano, il 41 enne arrestato dopo un anno per l’omicidio della moglie.

La donna subiva violenze fisiche dal marito (Argenziano è accusato di maltrattamenti in famiglia) e anche i vicini di casa hanno confermato che quella sera lui le rivolse parole pesanti. Per la procura aveva ragione la famiglia di Stefania, dicevano bene le sorelle Nunzia e Salvina che avevano affermato più volte questa realtà e cioè che Stefania Amalfi era in stato di soggezione e non ne poteva più. Anche i carabinieri avevano effettuato una visita a casa di Alessandro e Stefania, in via Conca d’oro a Varese, per le denunce della famiglia ma la donna, intimorita, aveva in realtà negato la realtà.

C’è un altro elemento importante emerso dalle indagini a favore della tesi dell’accusa. Secondo gli investigatori, Argeziano aveva in casa il Rivotril, un farmaco che avrebbe somministrato alla moglie quella sera e che provoca dello stordimento. Il soffocamento sarebbe avvenuto senza lasciare tracce evidenti di compressioni, proprio perchè con quel farmaco la donna avrebbe avuto sia una difficoltà respiratoria che uno stordimento per cui non ha mai potuto reagire.
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