Anziano raggirato, la famiglia fa identificare il truffatore
Grazie alla segnalazione di modello e colore dell'auto, gli agenti del Commissariato di Gallarate hanno "pizzicato" un 42enne, truffatore seriale
Ha avvicinato un pensionato di settantuno anni, evidentemente abituato a sfruttare le debolezze dell’età, tentando di imbrogliarlo con la famigerata truffa “dello specchietto rotto”,
È successo a Gallarate, quartiere Cajello, e stavolta l’intervento della famiglia ha sventato la truffa e consentito di denunciare il truffatore, un 42enne già ampiamente noto per episodi simili.
La “truffa dello specchietto” è nota: consiste nel fingere di avere riportato un danno alla propria autovettura durante la guida mentre si è in prossimità dell’autovettura della vittima prescelta per la truffa. Dopo si tratta di indurre quest’ultima a fermarsi per una constatazione amichevole di sinistro stradale, e quindi, con consumata esperienza “teatrale”, ostentando un piccolo danno alla propria autovettura (ovviamente già presente o forse provocato ad arte proprio per l’occasione), tra cui più frequentemente spicca la rottura dello specchietto laterale, si tratta di convincerla che il danno è dipeso, almeno in parte, da sua colpa, e che quindi, anche per evitare l’aumento del premio assicurativo e il “fastidioso” intervento delle Forze dell’ordine, è opportuno “conciliare” su strada pagando direttamente una somma al truffatore.
Il tentativo in questo caso però non è andato a buon fine: il pensionato, già scaltramente raggirato ed in serio imbarazzo, purtroppo per il truffatore non aveva con sé la somma richiesta (duecento euro), e dunque lo ha educatamente pregato di seguirlo fino a casa (in zona Caiello), dove avrebbe senz’altro onorato il suo debito. Fortunatamente in casa era però presente la figlia trentaquattrenne, che intuito immediatamente lo strano maneggio (nel frattempo, al cospetto della ben più giovane ed accorta donna, la richiesta era già scesa a centocinquanta euro), ha tergiversato il più possibile e con una scusa ha infine avvertito il 113; al truffatore, capito che le cose si stavano mettendo male, non è rimasto molto da fare se non risalire a bordo e fare perdere le sue tracce immediatamente, ancor prima dell’arrivo della Volante.
Non ha però potuto impedire che la targa della sua autovettura, una Alfa Romeo 147 di colore grigio, venisse puntualmente annotata e riferita agli agenti (che rapidamente l’hanno potuta collegare al proprietario, un italiano quarantaduenne formalmente residente in Sicilia, ma di fatto senza fissa dimora e gravitante nei campi nomadi dell’Italia settentrionale), né che il suo stesso volto fosse memorizzato e riconosciuto tra le foto segnaletiche mostrate in Commissariato a padre e figlia.
Per il quarantaduenne, già notissimo alla giustizia e specialista seriale in truffe come questa, è scattata così una nuova segnalazione all’Autorità Giudiziaria per tentata truffa.
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