Nelle scuole si raccolgono i pasti caldi: “Primo progetto in Italia”
Per la prima volta in Italia in quattro mense delle scuole si raccolgono i piatti caldi avanzati. Tutto grazie ad una sperimentazione del gruppo Siticibo della città

Fino ad oggi si è raccolto solo pane e frutta. Troppi ostacoli, troppa burocrazia, troppe regole. Raccogliere anche il cibo cotto nelle scuole, quello rimasto nelle teglie delle mense, è così problematico che nessuno ci ha mai provato. Almeno fino ad oggi.
Il gruppo di Siticibo di Busto Arsizio, infatti, ha deciso di fare un passo avanti nel progetto che vede impegnati dal 2009 decine di volontari per raccogliere le eccedenze alimentari e ridistribuirle ai più bisognosi, affrontando l’ostacolo delle mense scolastiche. «Noi raccogliamo già i cibi caldi dalle mense delle grandi aziende, ma con le scuole rispettare le normative è molto più problematico» spiega Dario Mazzuchelli, responsabile provinciale di Siticibo, che racconta: «le aziende fanno tutto da sole: prendono le porzioni avanzate, le mettono negli abbattitori e poi in frigo. Noi passiamo la mattina dopo, ritiriamo i cibi a 4 gradi e li consegnamo ai nostri assistiti».
Ma nelle scuole questo è difficilmente replicabile e così il gruppo ha messo in piedi un protocollo nuovo, rodato nei mesi scorsi. «Abbiamo iniziato da quattro istituti -continua Mazzuchelli- dove arrivano i nostri volontari, prendono i cibi ancora caldi, li mettono nei box termici e poi portano tutto alle scuole Crespi di via Maino. Lì dividiamo i piatti in porzioni, mettiamo tutto nell’abbattitore che ci è stato donato dai Lions e una volta raffreddato il tutto portiamo il cibo nei frigo della Caritas». Un sistema che funziona e che punta a diventare un modello per l’intero Paese: «Abbiamo provato anche a stimare economicamente l’importanza di questo progetto e di fatto tutti gli investimenti fatti si sono ripagati in tre mesi».
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