Orrigoni: “Mille posti di lavoro a Varese”

Le proposte per creare occupazione del candidato di centrodestra

Orrigoni lavoro

Paolo Orrigoni per illustrare le sue idee sul lavoro ha accolto oggi i giornalisti schierandoli intorno a lui, e parlando come fosse in corso la prima riunione in comune con i nuovi assessori.
“Non c’è serenità, né sicurezza, né pgt, se prima non c’è il lavoro –  ha osservato – i programmi sono vuoti se non c’è un benessere e una stabilità.  É il punto zero che sento per tutta la comunità. E da imprenditore lo comprendo bene.  Non passa una giornata che non arrivi a casa e che non abbia ricevuto 3 o 4 curriculum o che abbia parlato con un genitore che chiede lavoro per un figlio”.

Orrigoni pensa di poter portare competenza e sensibilità sul tema e,  dopo aver lavorato con la sua squadra, annuncia che a Varese la sua amministrazione potrà creare 1000 nuovi posti di lavoro.
“L’Amministrazione deve essere capace di vedere dove si possano creare posti di lavoro stabili – spiega – 1000 posti in 5 anni è il nostro obiettivo, di cui 300 nelle nuove tecnologie,  nell’e-commerce,  nella green economy.  Ci abbiamo lavorato su e crediamo che altri 300 possano arrivare dall’edilizia, 200 dal turismo e cultura e 200 dal commercio. Siamo realisti e proponiamo numeri veri e realizzabili, ma guardate che non si tratta di poca cosa. Questo é un volano che se attuato genera positività per tutta la comunità e rimette in circolo valore”

Il programma sul lavoro di Orrigoni prevede l’aumento di +5% di imprese a Varese, meno burocrazia, più collaborazione pubblico-privato. Rilancio dell’ edilizia con uno stimolo alla rigenerazione urbana, no secco al consumo di suolo, appalti a km 0 con le procedure per le imprese del territorio “che ci mettono la faccia”.
La riduzione della tassa rifiuti del 20% in 5 anni e un Assessorato allo sviluppo economico che segua passo passo queste misure.
“Rigenerare é ad esempio dividere in appartamenti una villa e dunque facilitare i cambi di destinazione e magari creare nuovo valore da un immobile che prima era sottoutilizzato ha spiegato – per la burocrazia invece bisogna abbattere il numero di richieste. Significa che dobbiamo concentrare in un unico documento tutte le domande che un cittadino deve fare per la sua attività economica, e così evitare che per ogni singolo punto si debbano moltiplicare le procedure”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 23 Maggio 2016
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