Basket a Varese, in principio furono gli spilungoni

Ettore Pagani ci racconta gli albori della palla a spicchi cittadina. Nel dopoguerra la nascita di Pallacanestro Varese e le vittorie di Garbosi

pallacanestro varese antica

(d. f.) Dopo l’intervento di Gianni Corsolini, che ci ha raccontato la passione antica di una piazza storica per la pallacanestro qual è Bologna, torniamo in casa nostra con un pezzo regalatoci da Ettore Pagani, avvocato ma anche storica firma del giornalismo varesino. Ettore

Dire che alle prime partite del basket varesino il pubblico avrebbe dovuto parcheggiare – non certo – le macchine ma i mammut pare un po’ eccessivo.
Vero è che si dovrebbe andare molto indietro negli anni – ma non poi così tanto – e , comunque, perché il pubblico era numericamente più che mai ridotto così come ridotta era la passione per questo sport.

Nella sostanza il basket, era un po’ un gioco di ripiego in particolare rispetto al calcio e praticato da non molti “spilungoni” che in un popolo in cui la media in altezza era di 1,65 non potevano certo abbondare. Nessuna parentela con i due metri e passa che con l’andare del tempo si rendevano indispensabili per chi doveva giocare sotto canestro.
Ecco perché fu un gruppetto di lunghi del momento quelli che ritennero di mettersi assieme per formare una squadretta antesignana che appunto doveva rappresentare Varese in quello sport: in quei tempi si ritrovarono nella palestra della Società Varesina di Ginnastica e Scherma in Via Parravicini vicino ai margini del centro di Varese e furono i fratelli Giorgi, il geometra Pagani Baj e qualcun altro a chiudere il quintetto.

Più tardi, ma nell’oramai sorta “Casa dello Sport” di Via XXV Aprile ad imitarli furono –sempre in misura piuttosto ristretta- i giovani del GUF (Gruppo Universitario Fascisti) per poi lasciare posto a qualcosa di più concreto.
Tra un Cocchi ed un Ghirimoldi si va piano piano delineando la struttura della società Pallacanestro Varese che nel 1946 sotto la guida di Enrico Garbosi che fa anche da giocatore la squadra vinse il campionato di serie B.
Cominciò l’ascesa verso l’alto e verso quel primo scudetto che sempre sotto la guida di Enrico Garbosi (tornato a Varese dopo un rientro da Venezia) trionfalmente per la prima volta la squadra varesina si aggiudicò nel 1961.
Erano, però, nel frattempo cambiati i tempi, con l’arrivo sui tabelloni del basket delle sponsorizzazioni. A Varese toccò prima allo Storm poi alla Ignis, quindi alla Mobilgirgi e via discorrendo. Di qui la serie infinite di scudetti e coppe a go-go con una squadra a supremo livello internazionale.

E ora? Una calma quanto mai detestabile con la fine di certi grandi sponsor e l’arrivo della crisi con tentativi di superamenti organizzativi in società solo di parziale riuscita. Regresso dunque del basket varesino, ma non è solo faccenda nostra. Gli fa sfortunata compagnia il basket a livello nazionale, invaghitosi rigorosamente dei nomi stranieri con quasi un obbligo di trascurare i nostri.
E la nazionale ne è la conferma. Sperare è d’obbligo. Ma quanto era meglio la certezza!.

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Pubblicato il 28 Giugno 2016
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