Quella borsa piena di denaro
Tangentopoli alle porte, quella borsa fu il segnale che la bufera si stava avvicinando
Per anni fu un appuntamento divertente il dono dei giornalisti al sindaco dopo il brindisi augurale di Natale. A volte poteva essere fatto in altre occasioni come quando in un salone comunale affollato si colse l’occasione di una piccola protesta per le sedute del Consiglio che si protraevano per discussioni politiche che sarebbero state adatte ad altre sedi.
Quel giorno il rappresentante dei giornalisti aveva messo alcune sfere d’acciaio in un sacchetto elegantissimo di velluto che agitava continuamente. Presenti il vescovo Citterio e alcune signore il collega fu molto abile nel far capire con delicatezza che se i consiglieri avessero continuato con il loro andazzo non avrebbero infranto un bel niente anzi si sarebbero dovuti aspettare “ritorsioni” dai giornalisti, bene attrezzati quanto ad acciaio. Risate e tanta simpatia, poi in un momento di silenzio generale si sentì la voce del vescovo Citterio, carissima persona: «Che cosa state facendo, una riffa?»
Era così grande la stima per l’angelico prelato che tutti riuscirono a non ridere, ma si videro volti di persone vicine a Citterio passare dal rosso al blu mentre chi reggeva il sacchetto di sfere riusciva a simulare un forte attacco di tosse. Per il primo Natale da sindaco di Luciano Bronzi era riuscito a trovare il dono che si rapportasse alle realizzazioni della sua giunta. Pacco che fu consegnato dopo gli auguri e tra le mani Bronzi si ritrovò un pezzo di tubo di grosso calibro. Non di grande originalità il regalo, ma perfetto simbolo dell’attività degli amministratori civici di quell’anno.
Si scherzava, si rideva, io diventai molto serio pochi giorni dopo quando incontrai Roberto Gervasini, amico carissimo. Mi disse: «Ieri in uno studio è stata lasciata su una scrivania una borsa ricolma di denaro».
Io e Robi da sempre ci scambiamo confidenze, notizie e pareri sempre onorando la verità. Circolavano voci e indiscrezioni sulla corruzione a Varese, la prima prova provata non mi vide cadere dalle nuvole, ma mi rese possibile toccare con mano come il denaro abbatta spesso qualsiasi barriera morale. Ero già abbondantemente vaccinato contro le sorprese quando esplose Tangentopoli.
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