La borracina a Villa Cagnola
Teresio Colombo ci porta a visitare Villa Cagnola alla Rasa

Il giorno 28/6 mi reco a villa Cagnola, presso la Rasa di Varese per una verifica delle fioriture, ci sono gli striscioni che indicano che le iniziative per i bimbi sono iniziate per cui non mi meraviglio che entrando i bambini che mi osservavano, e forse dentro di sé commentavano: ma questo nonno avrà confuso l’indirizzo il Molina è da un’altra parte
Bando a queste considerazioni mi avvio a salire lungo la strada, rimessa in ordine, ma subito dopo il tornante che passa oltre i tetti del villaggio Cagnola vedo sulla riva sinistra un minuscolo cespuglio di Ciclamino delle Alpi (Cyclamen purpurascens) (1) molto belli che significa che sono sbocciati da pochi giorni, il che è la norma per questa primulacea che per anni ha costituito una possibilità di entrata per i rivenditori di ricordi del Sacro Monte. E’ iniziata la fioritura del Cardo dentellato (Carduus defloratus) (2) comunissima asteracea dei nostri boschi, altrettanto comune è l’Erba di S. Giovanni (Hypericum montanum) (3) noto per le proprietà presunte ad esempio quella di scacciare i demoni o quelle che gli riconoscono ancora oggi le popolazioni dell’Europa centrale di potente disinfettante e risolutore di ogni piaga, si deve comunque tener presente che gli iperici sono più di una ventina e per ciascuno viene vantata una capacità diversa; nelle vicinanze c’è una bella macchia di Trifoglio rosseggiante (Trifolium rubens) (4) riconoscibile anche per le foglie particolarmente lunghe, arrivano in qualche caso a superare i 5 cm; anche l’Eliantemo maggiore (Helianthemum nummularium) (5) dai bellissimi fiori gialli che si succedono su medesimo stelo dal mese di febbraio, il fiore ha la particolarità di essere privo di nettare ma è ugualmente visitato dagli insetti ghiotti del suo polline, finalmente alla mia destra vedo la Borracina annua (Sedum annuum) (6), questa crassulacea in macchia ampia a monte di un dirupo, ma è estremamente perché sono ben distinguibili gli steli fiorali che esauriscono le piante dello scorso anno e le piantine nuove che si preparano a fiorire il prossimo anno; pare che con questa pianta, in talune regioni della Germania, vengano realizzati dei cataplasmi per combattere l’artrite deformante.
Finalmente raggiungo la statua dove mi fermo a contemplare il paesaggio e soprattutto a riprendere fiato che il rialzarsi per le ultime foto che sono i 25 cm per l’Eliantemo e i 7/8 cm della Borracina anno sensibilmente ridotto, riprendo il cammino con lentezza perché nelle vicinanze avevo ritrovato delle Elleborine ed anche questa volta ne ritrovo 2 ma non sono ancora fiorite anche se lo stelo fiorale è presente in entrambe per il fiore bisogna aspettare qualche giorno; terminata la salita si sbuca nell’angolo con buona visibilità sia sul M. Chiusarella, sia su Varese, il Sacro Monte ed il gruppo del Campo dei fiori le fronde di un Carpino nero (Ostrya capinifolia) (7) mi forniscono l’occasione per fotografare il frutto di questa pianta, poco più avanti è visibile un’ampia fioritura di Erba di S. Giovanni a calice persistente (Hypericum calycinum) (8) anche questa è una pianta non spontanea ma che possiamo considerare naturalizzata, l’impianto originario risale a prima del 28 anno in cui venne celebrato il decennale della vittoria nella guerra mondiale e assieme venne messa la statua di bronzo per celebrarne i caduti della Rasa fra cui il figlio degli stessi Cagnola, ebbene il piccolo impianto originario posto all’ingresso di un punto di sosta, con riparo dalla eventuale pioggia, e con vista panoramica si è allargato comprendendo un’area che va fin sotto la statua invadendo anche alcuni sentieri che scendono da questo spazio in piano. Percorro tutta la parte in piano per poi svoltare a destra e riprendere il sentiero in salita, è una parte che sovente trascuro perché la via breve per il M. Legnone comporta qualche scalinata ma è senza dubbio la più veloce perché la strada fu costruita per andare in auto fino alla piazza di giro; appena svoltato vedo alcune Margherite comuni (Leucanthemum vulgare) (9) una composita comune dei nostri boschi, realizzata la foto vado più avanti alla ricerca del Centaureo rosa o giallo non importa quale sia ma dovrebbe esserci, non trovandolo mi fermo a fotografare il Timo delle Alpi (Thymus alpestris) (10) molto chiaro e allungato più del solito. Non trovando altro di interessante decido di scendere utilizzando la strada guardando bene su bordi, e dopo pochi passi vedo un esemplare di Centaureo giallo (Blackstonia perfoliata) (11) una bella genzianacea che ho scoperto lo scorso anno e che sono felice di ritrovare anche ancor oggi che dimostra la non sporadicità di questa pianta già data per non più presente dal libro della Zanichelli Flora alpina e rarissima dal libro La flora della provincia di Varese di P. Macchi. La contentezza di aver ritrovato il centauro giallo mi entusiasma e mi stimola in ulteriori ricerche alla fine sono contento di averne visti ben 4 esemplari compresi 2 nel tornante sottostante. L’allegria per il ritrovamento non mi fa dimenticare che anche il Trifoglio erbaceo (Dorycnium herbaceum) (12) una leguminosa largamente rappresentata in tutto il Parco è considerata in via d’estinzione e quindi meritevole di considerazione così come l’orchidea Fior di legna (Limodorum abortivum) (13) di cui si era parlato al momento della fioritura ho voluto fotografarne alcuni steli che fanno vedere come i fiori rimasti abbiano potuto originare i frutti contenenti i semi che a maturazione avvenuta potranno cadere e generare nuove piante di orchidee.
Venerdì primo luglio assieme a mia moglie riorno alla Rasa per vedere le 2 elleborine che erano in bocciolo ma vedo che l’Acanto (Acanthus mollis) (14) sbocciato, senza dubbio è più piccolo di quello piantato nel 1927, ma si tratta di una naturalizzazione di una pianta che è spontanea nei climi del Mediterraneo, ma è difficile una riproduzione spontanea alle nostre latitudini. Delle 2 elleborine ne ritroviamo solo una non ancora fiorita in compenso troviamo un’orchidea abbattuta e poi Lei vede altre cinque piante di centaure gialla oltre a quelle che le avevo indicato cosi come una Centaurea maggiore ( Centaurium erytrea) (15) che riproduciamo.
Teresio Colombo
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