Operazione antipedofilia, 5 arresti e 16 denunce

Le indagini sono partite da alcune segnalazioni fatte dall´Europol e dalla Polizia belga nel settembre 2015, che opportunamente sviluppate, hanno portato a delle connessioni ad internet

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Conclusa operazione antipedofilia online dalla Polizia postale della Basilicata con 5 arresti e 16 denunciati a piede libero tra la Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige e Lazio.

Tutti gli arrestati, quattro dei quali erano incensurati, sono stati sorpresi a detenere e condividere ingenti quantità di materiale pedopornografico inerente minori.

Le indagini sono partite da alcune segnalazioni fatte dall´Europol e dalla Polizia belga nel settembre 2015, che opportunamente sviluppate, hanno portato a delle connessioni ad internet ed al tracciamento, a mezzo dei file di hash, del materiale pedopornografico scambiato e condiviso tra gli indagati. Il file di hash individua in maniera univoca la foto o il filmato condiviso o scambiato, e per questo paragonabile ad una impronta digitale.

Tra gli indagati figurano un perito elettronico, supervisore di una azienda farmaceutica, con precedenti specifici risalenti al 2002-2003; un operaio generico, tuttora in stato di detenzione, residente presso i genitori, dove all´interno di una stanza chiusa a chiave, custodiva tutto il materiale informatico a sua disposizione.

Tra loro, anche un ultrasettantenne, ex direttore di un ufficio postale, a casa del quale sono stati rinvenuti 21.000 file (15.000 immagini e 6.000 video) riproducenti abusi su minori anche di tenera età, nonché fumetti pedopornografici, tutto catalogato e salvato su hard disk esterno e pen drive.

Non è mancato neanche un ingegnere elettronico, colto in flagranza, mentre era intento a condividere una cartella con 600 file su circuito peer-to-peer e un altro pensionato, ex operatore ecologico, peraltro nonno di due nipotini di 8 e 10 anni non conviventi, il quale aveva l´abitudine di scaricare sul pc portatile e custodire il materiale pedopornografico su pen drive (ben 47) rinvenute sparse in tutto l´appartamento.

Le indagini, sono state coordinate dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia On line (Cncpo) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma che riceve le segnalazioni anche da Agenzie internazionali, le verifica e le trasmette poi agli Uffici territoriali della Specialità avendo cura di seguirne passo passo l’evoluzione.

Il Cncpo, istituito nel 2006 svolge l´attività di coordinamento in tema di contrasto e della prevenzione della pedopornografia in Rete e delle connesse forme di devianza e di rischio per i minorenni oltre ad attività sottocopertura.

L’attività sottocopertura è fondamentale per sondare la Rete al fine di espugnare i luoghi virtuali dove vige l´assoluta anonimizzazione di tutte le connessioni.

Con l´operazione Babylon dello scorso anno, infatti, è stato individuato e chiuso un mercato online di merci e servizi illegali, sequestrando “conti” per un milione di euro: “il primo sequestro in Europa e il secondo al mondo”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Luglio 2016
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