Botte e le minacce dal figlio, il dramma della donna rimasta sola

Il figlio è stato arrestato ad agosto ed è in carcere, l'anziana madre cerca un nuovo alloggio, per ritrovare la serenità. Un caso seguito da servizi sociali e Polizia

Gianluca Dalfino

Le infilava in bocca le calze per soffocarla, minacciava di sfregiarla versandole addosso caffè bollente. Per anni un’anziana donna ha vissuto un dramma della solitudine, un lento stratificarsi di paure di cui era prigioniera: alla fine ha denunciato, il figlio è stato arrestato, ma ora deve affrontare un’altra, diversa e difficile solitudine. Con il timore di una scarcerazione del suo aggressore, cerca una casa in cui ricominciare, trovare serenità.

Il caso – va detto subito – è seguita dalla Polizia e dai servizi sociali di Gallarate, tra altre drammatiche emergenze. Ad accendere un riflettore particolare sulla vicenda sono state anche le telecamere di Storie Vere di Rai 1. «Mi metteva le calze in bocca, mi ha detto tante volte che mi spezzava le mani» ha spiegato la donna in una intervista in cui non ha voluto mostrare il suo volto. «Ho tanta paura».

Il vicequestore Gianluca Dalfino, commissario di Gallarate, ha spiegato il contesto economico e sociale difficile della famiglia, con una convivenza problematica tra madre e figlio (tossicodipendente e con diversi precedenti) che ha complicato la situazione negli anni. «Questa signora ha bisogno di importante attenzione dai servizi sociali, che da tempo la stanno seguendo egregiamente» ha spiegato Dalfino. «Ha una malattia degenerativa, ha bisogno di un alloggio adatto». La convivenza del nucleo familiare (non ci sono altri parenti) rappresenta un possibile ulteriore problema in futuro: il figlio ora è in carcere, ma in prospettiva c’è il rischio che si debba affrontare gli arresti domiciliari. «Ci stiamo interessando perché il Comune di Gallarate perché riesca ad avere un alloggio più comodo rispetto all’attuale casa popolare».

«Io vorrei una casetta con un bagno, con una doccia» ha spiegato con pudore la donna. «Sono stata in mezzo alle urla per tanti anni, ho bisogno di serenità, di silenzio».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 14 Settembre 2016
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