“Non cambia la Lega, deve cambiare il segretario”: Bossi scomunica Salvini
La dichiarazione durante la festa di anniversario in piazza del Podestà, dove il fondatore ha parlato a lungo con simpatizzanti e giornalisti. Alla serata anche Maroni e Leoni

L’appuntamento, per simpatizzanti e militanti vecchi e nuovi, era in piazza Podestà alle 16 di domenica 27.
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L’occasione era festeggiare il 30esimo anniversario della storica sede della Lega a Varese: una festa per ricordare la ormai lunga storia del movimento, davanti a una delle sue sedi simbolo. In molti sono accorsi: tra noti e meno noti, amministratori e “militanti puri”, ex e impegnati ancora nel partito. Con foto “antiche”, memorabilia e un bel bicchiere di vin brulè, preparato in piazza dai militanti.
Con loro, tre fondatori di quella lega Lombarda che diventò quella che è adesso: Umberto Bossi, Roberto Maroni e Giuseppe Leoni.

BOSSI NELLA CULLA DELLA LEGA “SCOMUNICA” SALVINI
Umberto Bossi si è intrattenuto a lungo con i giornalisti. E non ha rinunciato ad esprimersi negativamente nei confronti dell’attuale segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: «Si è spostato troppo verso la destra nazionalista, ci sono posizioni che la base storica della Lega non riconosce. Il rischio quindi non è che cambi la Lega: rischia di cambiare il suo segretario. Tra poco scade il suo mandato, va fatto al più presto il congresso»
Alla domanda: «E poi? Chi immagina al suo posto come segretario?» Bossi ha però lapidariamente risposto: «Quello lo deciderà il congresso».
“IL RICORDO PIU’ BELLO DI QUESTA SEDE? LA SERA IN CUI VINCEMMO IL COMUNE DI VARESE”
Sia Roberto Maroni che Umberto Bossi si sono intrattenuti a lungo però anche con i simpatizzanti: selfie per tutti, soprattutto con la maglietta celebrativa bianca e rossa, che l’attuale presidente della Regione Lombardia ricorda essere “I colori iniziali della Lega: il verde è arrivato dopo”.
Alla richiesta su quale fosse il più bel ricordo in quella sede trentennale, Bossi invece ha risposto: «Il più bel ricordo è di quella sera in cui vincemmo per la prima volta, al comune di Varese. Festeggiammo moltissimo e qua fuori c’era un cielo stellato. Ho pensato a lungo a quel cielo, e alle sensazioni provate in quel momento, nei periodi di difficoltà».
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