L’ultimo viaggio di Silvano nella “sua” funivia

È morto a 59 anni lo storico macchinista dell’impianto Ponte di Piero - Monteviasco. Domani il feretro viaggerà verso il camposanto sulla cabina

Apertura funivia Monteviasco

Una malattia violenta e feroce ha portato via Agostino Ranzoni da tutti conosciuto come Silvano, lo storico macchinista della funivia che da Curiglia – Ponte di Piero porta a Monteviasco.

Prima di morire ha fatto sapere di voler essere seppellito nel camposanto della piccola frazione alpina.

E così domani, venerdì 27 gennaio, dopo la funzione che si terrà alle 14 alla chiesa delle Motte, a Luino, il feretro verrà caricato sulla cabina per l’ultimo viaggio in quella che per decenni è stata la sua casa e il suo posto di lavoro, sospeso sulle montagne a traghettare migliaia di turisti nello splendido gioiello di case e tetti d’ardesia.

«Silvano ha lavorato nella nostra funivia dalla sua apertura, dal 1989 – racconta commosso al telefono il sindaco di Curiglia con Monteviasco Ambrogio Rossi – . Ha forse aiutato anche a costruirla, la funivia. Siamo tutti rimasti profondamente turbati da questa scomparsa: davvero un forte dolore per la nostra comunità e per i suoi colleghi di lavoro».

La funivia viene gestita dalla cooperativa Au Suriv e in tutto sono 5 le persone che si occupano del funzionamento della struttura, come si ricorderà recentemente sottoposta ad una manutenzione che solo l’anno scorso lasciò la frazione di Monteviasco raggiungibile solo percorrendo la mulattiera a gradoni.

Scapolo, Silvano aveva solo 59 anni e abitava nella casa paterna, nella sua Monteviasco.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Gennaio 2017
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