Identificato e denunciato un uomo per l’imbrattamento della cappelletta
Ha 54 anni ed è di Varese: incastrato dalle telecamere. Il Comune: “Saremo parte in causa”
Non solo la cappelletta votiva del ‘700, ma anche un muro comunale di fronte, e una scritta in una strada del paese vicino, Orino: tutti pasticci e scritte offensive in vernice fatte con probabilità dalla stessa mano.
Il caso della cappelletta imbrattata ad Azzio è stato rapidamente risolto dall’intervento della polizia locale del Verbano che nel giro di pochi giorni, e con l’ausilio della tecnologia è riuscita a risalire alla persona accusata del del deturpamento avvenuto nei giorni scorsi.
L’uomo, a cui si è risaliti dal numero di targa, avrebbe ammesso le sue responsabilità: ha 54 anni ed è di Varese.
Gli agenti della polizia locale lo hanno denunciato d’ufficio per via del gesto che colpisce un patrimonio pubblico; il reato è “deturpamento e imbrattamento di cose altrui” con l’aggravante della reiterazione e del patrimonio storico e artistico.
C’è inoltre una denuncia per diffamazione sporta da un privato.
I fatti risalgono alle 20.30 dello scorso venerdì quando un’auto si ferma nei pressi del crocevia di Azzio, una persona scende e scrive qualcosa sul muro dell’edificio storico.
I residenti si accorgono di quanto accaduto e avvisano le autorità che mettono in moto le indagini.
Una prima scritta, quella sul muro nei pressi della cappelletta è stata infatti prontamente rimossa già il giorno dopo i fatti.
Resta da capire come intervenire sul muro dell’antico edificio.
«Abbiamo ovviamente già preso contatti con la Sovrintendenza per verificare le modalità di ripristino di questo nostro monumento amato e patrimonio della comunità – spiata il sindaco di Azzio Davide Vincenti – . Il Comune utilizzerà tutti gli strumenti per rivalersi su chi si è reso responsabile di questo gesto».
Il sindaco aggiunge anche apprezzamento per la scelta di posizionare le telecamere di sorveglianza che hanno permesso di risalire all’episodio; anche le persone offese dalle scritte si sono complimentate per il lavoro svolto con gli agenti della polizia locale del Verbano per come è stata gestita la questione.
Un fatto minimo, certo, ma che la dice lunga circa l’attaccamento dei residenti di questi piccoli paesi ai loro luoghi.
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