Distretto del Commercio a Ceccuzzi, la polemica non si placa
La nomina del gioielliere bustocco a capo dell'ente non è piaciuta a Busto al Centro che attacca il sindaco: "È sempre più chiaro che se vuole fare il sindaco deve sottostare al volere dei partiti"
Il sindaco Emanuele Antonelli ha annunciato la nomina di Bruno Ceccuzzi (nella foto), noto commerciante dell’omonima catena di gioiellerie, presidente del Distretto Urbano del Commercio. La sua nomina è stata al centro delle polemiche per la decisione dell’amministrazione di riaprire il bando per le candidature dopo che alla prima scadenza si era presentato solo Gigi Chierichetti, esponente della lista Busto al Centro.
La decisione di riaprire le candidature e la scelta di Ceccuzzi non è stata digerita dalla lista che esprime tre consiglieri in aula. La reazione è tutta racchiusa in un comunicato nel quale Busto al Centro sostiene che il sindaco abbia ceduto, ancora una volta, alle imposizioni dei partiti con una mossa poco trasparente.
Allo spirare del terzo mese dall’inizio della vicenda la farsa è finita; finalmente il Sindaco ha trovato il coraggio di prendere una decisione che probabilmente lui stesso sa non essere per nulla la migliore sia per la sua immagine che per gli interessi della città, ma che comunque , ancora una volta, deve subire per ordine dei partiti della sua coalizione, se vuole continuare a fare il Sindaco.
Non vogliamo riprendere tutti i passaggi della questione ci basta sottolineare che il Sindaco Antonelli aveva tutte le possibilità per chiuderla due mesi fa con tutte le carte in regola da qualsiasi punto di vista, ma che non lo ha potuto fare per le citate pressioni meramente partitiche.
Se tanto ci da tanto questa vicenda del Distretto è una cartina di tornasole che dimostra quanto il Sindaco non sia autonomo nelle sue decisioni, come invece ha spesso dichiarato, e che la subita ingerenza dei partiti intralcia e ritarda la soluzione dei problemi della nostra città, fors’anche quelli più importanti della nomina alla presidenza del Distretto del Commercio.
Al netto della stima, da noi più volte dichiarata, per la persona di Ceccuzzi che si dimostrerà sicuramente un Presidente esperto e rappresentativo,non possiamo dimenticare che egli è pur sempre un commerciante con un’alta carica associativa e non si può non sottolineare quanto la sua nomina dimostri il fallimento della buona politica della quale la città ha grande necessità.
L’organo direttivo del Distretto è a questo punto completamente costituito da rappresentanti dell’Associazione Commercianti che ha dimostrato anche in questo caso, come nella situazione Tari di calda attualità, completa sudditanza al potere politico anche a scapito degli interessi dei propri associati.
Ma quel che è peggio è che la funzione politica, insita nello spirito costitutivo del Distretto stesso e fortemente necessaria come raccordo con le Amministrazioni di livello superiore, viene oggi a mancare se non nella forma certamente nella sostanza.
E la cosa più curiosa di tutta la vicenda è che i primi a dover rifiutare questa situazione dovevano essere proprio i Commercianti stessi che, in questo disimpegno dell’Amministrazione, non possono non vedere altro che un depotenziamento del Distretto del Commercio
Il nostro Comune ha deciso di rinunciare e appaltare la sua diretta presenza nel Distretto e la cosa può essere interpretata unicamente con un suo disinteresse per il Distretto stesso ma soprattutto per il commercio in generale.
Noi di Busto al Centro pensiamo di aver correttamente fatto la parte di Minoranza propositiva e costruttiva:
– avendo presentato un Candidato assolutamente all’altezza della situazione,
– avendolo portato a poter essere eletto in tempi brevi,
– avendo dimostrato rispetto dell’Amministrazione seguendo le regole procedurali e non ignorandole ritenendole arrogantemente subalterne agli accordi di segreterie.
In aggiunta crediamo, nell’interesse della città, di aver ancora una volta evidenziato una delle più importanti debolezze di questa Amministrazione, segnalando, come ora stiamo facendo, il grave errore di un disimpegno che sicuramente influirà negativamente sulla vita di un importante strumento di sviluppo della nostra città, come potrebbe essere il Distretto qualora fosse riportato alle sue naturali funzioni di propulsore del commercio cittadino in virtù di una stretta collaborazione fra politica e imprenditoria, cosa che allo stato delle cose rischia fortemente di venire a mancare.
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