La ricetta “trentina” per la bici in città

Realizzare piste ciclabili, ma investire anche in promozione della cultura della bici come mezzo di ogni giorno. La mozione approvata a Trento viene proposta anche a Gallarate

bicicletta

Investimenti sulle ciclabili, ma prima ancora un piano complessivo per l’uso della bici, a partire dalla promozione culturale dell’usod ella due ruote. È la “via trentina” alla ciclabilità, che viene proposta ora a Gallarate: Trento è punto di riferimento perchè in collaborazione con la Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha elaborato – e condiviso all’unanimità in consiglio comunale – un documento che mette insieme diverse azioni e obbiettivi strategici e intermedi.

La mozione è stata ripresa e adattata da Giovanni Pignataro, consigliere comunale Pd, che usa la bici tutti i giorni. «Riteniamo che a Gallarate si debba porre essere una politica complessiva che veda la bicicletta come mezzo di trasporto ordinario, non solo come mezzo di svago per le gite domenicali. Un mezzo utile alla città per ragioni ambientali, economiche e di promozione della salute. La città di Gallarate ha quindi bisogno non solo di una politica che garantisca rete ciclabile, ma anche di una politica che promuova la cultura della bicicletta». Pignataro ricorda le realizzazioni della giunta Mucci (orientate soprattutto a ciclabili “pesanti”, in sede propria) e i lavori svolti dall’amministrazione Guenzani (con il passaggio soprattutto al modello delle corsie ciclabili). E individua anche una possibile convergenza in futuro:«Sembra che oggi ci sia un interesse anche dell’amministrazione Cassani in questo senso. E allora noi riteniamo che si possa arrivare ad un progetto complessivo condiviso che favorisca uso della bici».

La mozione presentata dai dem (qui il testo) poggia, secondo Pignataro, su due pilastri: quello «informativo e formativo sul versante culturale» e quello «più operativo nella individuazione e creazione dei percorsi ciclabili». È una proposta complessiva che non è immaginata da zero, ma che è ispirata a «una mozione che ha ottenuto l’unanimità nel consiglio comunale di Trento» (qui una sintesi giornalistica di come stanno andando le cose nella città del Nord-Est). Sul fronte educativo c’è prima di tutto proposta di attivare un progetto con le scuole, partendo quindi dall’età della formazione. Si propone di affiancare al Pedibus che già esiste anche un “Ciclobus”, sull’esempio di quanto esiste in Emilia e nel NordEst. Si ipotizza anche l’avvio di un esperimento il Bike to work, «introducendo un meccanismo premiale per chi va al lavoro in bici, magari partendo da dipendenti comunali».

il consigliere Pd Giovanni Pignataro (foto d’archivio, in versione bici invernale)

Pignataro premette scherzosamente che la mozione «non vuole tornare indietro al cavallo come mezzo di trasporto, non siamo retrogradi». Le scelte per la bicicletta sono immaginate in modo progressivo, cercando di coinvolgere tutti i soggetti cittadini. Rispetto al centro storico, il consigliere Pd sottolinea anche i possibili benefici per il commercio: «Dove si è fatta campagna ciclabilità seria, si sono attivate dinamiche positive. Il centro storico pedonale è accessibile, la bici è più veloce come mezzo per accedere ai negozi. In questo senso si può immaginare di fare politiche insieme ai commercianti per premiare chi viene a fare acquisti in bicicletta». La mozione prevede anche l’impegno a dotarsi di «un Mobility manager che sia di riferimento per le scelte di mobilità». E ancora, il coinvolgimento di tutti i soggetti attivi in città, comprese le associazioni e realtà come la Ciclofficina Popolare.

Cuore della proposta è poi il “biciplan per la città, un piano strategico della mobilità ciclistica integrativo del PUM e del PGTU” (si legge nella mozione), vale a dire degli strumenti di programmazione sul versante della mobilità e del traffico. «I morti degli ultimi due anni tra i ciclisti sono legati anche a una certa sfortuna, ma i numeri dicono che forse c’è una pericolosità intrinseca delle strade gallaratesi. Vanno rivisti gli strumenti generali, occorre dotarsi del biciplan piano della mobilità ciclistica che costruisca una progettualità di percorsi, che venga incontro ai ciclisti e non agli ingegneri che li progettano. Con soluzioni che siano comode per il ciclista che usa la bici anche nel quotidiano: non sempre la sede propria è soluzione ideale, con continue immissioni nelle corsie dei veicoli. E se guardiamo, tutti gli incidenti recenti sono avvenuti alle intersezioni, dove le ciclabili si interrompono». Pignataro difende in questo il modello sperimentato nell’amministrazione Guenzani, quello delle «corsie ciclabili, che sono più economiche ma anche più sicure, perchè aumentano il livello di attenzione tra ciclisti e conducenti»

Sul versante delle infrastrutture cittadine la mozione «prevede certo un impegno per una progettualità su più anni, un impegno a individuare obbiettivi su aumenti della ciclabilità, a destinare una quota di spesa per intervenire a favore della bici, il 10% degli investimenti su strade e marciapiedi. Una scelta che non toglie soldi a strade e marciapiedi, perché gli interventi possono essere contestuali: se faccio una ciclabile intervengo probabilmente anche sulla strada che ci sta a fianco. In più prevedere un capitolo di spesa ad hoc darebbe la possibilità di investire nuove risorse derivanti da bandi specifici». La mozione suggerisce poi alcune direttrici ciclabili su cui lavorare, tra il centro e i rioni e tra i rioni stessi. Anche a costo di ridurre i parcheggi? «Non si può dire a priori. Ma crediamo che le soluzioni pratiche debbano essere poi individuate con i cittadini dei singoli quartieri interessati». Tra le altre scelte, l’aumento dell’attenzione ai

«Molti aspetti sono già in linea con il programma del sindaco, riteniamo possano essere condivisi» conclude Pignataro. Che si augura che sulla mozione si possa trovare un accordo ampio: «Per quanto ci riguarda dovrebbe passare anche in commissione. Siamo a aperti a emendamenti e a un confronto, sui diversi aspetti che riguarderanno vari assessorati».

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Pubblicato il 27 Aprile 2017
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