Sale il malcontento tra i lavoratori dell’ospedale

La riforma della sanità crea problemi nella gestione del personale. A Varese è in corso una trattativa su temi che stanno generando molti malumori. Diverse, però, le posizioni di Fials e Cgil, Cisl e Uil

ospedale infermieri lettiga apertura

Personale ridotto all’osso. Letti chiusi e blocco dell’attività chirurgica programmata per arginare i problemi di sovraccarico del pronto soccorso.

Le difficoltà dell’Asst Sette Laghi e, in particolare, dell’ospedale di Varese sono note. Per mesi il personale infermieristico è stato ridotto all’osso in attesa che arrivassero nuove forze dal maxi concorso che ha richiesto oltre 5 mesi per arrivare a stilare la graduatoria e iniziare a chiamare il personale. E ora che la graduatoria di oltre 300 nominativi è pressoché esaurita e forze fresche sono entrare nei diversi reparti un nuovo problema sta agitando gli animi.

La direzione dell’azienda ha deciso di non pagare il supplemento per chi lavora nei giorni festivi. Una decisione che ha lasciato gli operatori del comparto, infermieri e tecnici, esterrefatti per quella che si ritiene “la violazione dell’art.9 del contratto collettivo”.

Il direttore Callisto Bravi ha chiarito che il pagamento è sospeso in attesa che si contratti la questione a livello di nuova azienda: « L’ASST ha inglobato l’ospedale di Tradate e parte dei servizi dell’ex ASL i cui lavoratori non avevano questo tipo di diritto – ha spiegato – la decisione di sospendere il pagamento dei festivi è legata alla trattativa in corso».

«Ma non c’è trattativa – lamenta Francesco Tucci, delegato RSU Fials dell’ospedale – è stato stato un atto unilaterale, non discusso».

In una nota, la Fials denuncia la questione: «La decisione di non pagare l’indennità festiva è una scelta unilaterale del Direttore Generale, non giustificata dal fatto di attendere un accordo decentrato per limitare una indennità che non può essere messa in discussione a livello aziendale. Il Dott. Bravi dica chiaramente a quali trattative si riferisce e, soprattutto, con quali organizzazioni sindacali sta trattando. Non certo con la FIALS.
Al Direttore non rimane che una soluzione, quella di riprendere il pagamento della indennità, senza sperare che si arrivi ad una qualche decisione che metta le mani nelle tasche dei sanitari, peraltro già abbastanza vuote. Questa vicenda è un esempio di come il personale della ASST dei Sette Laghi viene normalmente trattato.
Il Direttore decide di decurtare lo stipendio alle persone e nel medesimo tempo lo stesso Direttore lamenta la fuga degli infermieri. Ma per quale motivo dovrebbero rimanere? per il masochistico comportamento di lavorare e di non essere pagati?.
Il male profondo, dell’Ospedale di Varese prima, e della ASST dei Sette Laghi ora, non è la carenza di infrastrutture o i problemi di bilancio. Il male profondo è una assurda gestione del personale. Su questo aspetto anche la politica, probabilmente, dovrebbe porre l’attenzione, se non vuole che la riforma naufraghi
miseramente».

Diversa è la posizione di Cgil Cisl e Uil: « C’è un tavolo di confronto aperto sull’armonizzazione di tutti questi istituti – spiega Cinzia Bianchi, RSU ospedale di Varese – L’ingresso dell’ospedale di Tradate e dei servizi ex Asl ha posto un problema di diversità di trattamento non solo sulle festività ma anche  sul blocco degli straordinari e varie altre voci. Oggi, lunedì 10 aprile, abbiamo un nuovo incontro per cercare l’accordo: il problema è la carenza di fondi, come sempre, per cui va cercata la soluzione migliore per tutti».

La trattativa avviata nel dicembre scorso avrebbe dovuto portare a un risultato a febbraio: la mancanza di accordi rende incerta la situazione che potrebbe anche concludersi con una presa d’atto unilaterale da parte dell’azienda nel caso i sindacati non trovassero il compromesso.

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Pubblicato il 10 Aprile 2017
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