Aumentano i ricorsi contro le banche, ma non verso le bcc

Sono stati quasi 22mila i ricorsi presentati all'arbitro bancario finanziario (ABF), oltre 15mila riguardano la cessione del quinto dello stipendio. Pochi i ricorsi nei confronti del credito cooperativo

banche

È stata pubblicata  la relazione sull’attività dell’arbitro bancario finanziario (ABF), istituito nel 2009 dalla Banca d’Italia per dirimere in via stragiudiziale le controversie tra clienti e intermediari bancari e finanziari. Nel 2016 i ricorsi ricevuti dall’arbitro sono stati 21.652, con un incremento del 59% , e la media mensile è passata da 1.132 ricorsi a 1.804. Sul totale dei ricorsi, 15.297 (+106%) sono relativi alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, cioè il ricorrente chiede all’arbitro la restituzione delle spese sostenute e non maturate in caso di estinzione anticipata del rapporto. Nel 75 per cento dei casi l’esito è stato sostanzialmente favorevole a chi ha fatto ricorso. Rimangono stabili invece i ricorsi sui conti correnti, mentre aumentano quelli riguardanti la centrale dei rischi, il mutuo, il credito ai consumatori e gli altri tipi di finanziamenti .

LE BCC FANNO MEGLIO DELLE ALTRE
Nel 2016 sono aumentati i ricorsi verso le società finanziarie, le banche estere e le banche in forma di società per azioni (spa; rispettivamente: 57%, 60% e 107 %), mentre diminuiscono sensibilmente quelli verso le banche popolari (in parte dovuta alla trasformazione di alcune di esse in spa), passati dai 1.103 del 2015 ai 577 del 2016 (-48 %). Invece in relazione alle quote di mercato (espresse in termini di attivo di stato patrimoniale) la percentuale di ricorsi verso le banche di credito cooperativo risulta molto contenuta, pari allo 0,7% del totale e con il più basso tasso di soccombenza. Buoni risultati ottenuti peraltro in un momento delicatissimo per il credito cooperativo e le casse rurali alle prese con la creazione della holding di riferimento.  «Questi dati certificano l’elevato livello della qualità di relazione con la clientela propria delle Bcc e premiano l’azione delle banche di territorio in questi anni di dura recessione economica» ha commentato il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba.

LE DONNE RICORRONO DI PIÚ PER CARTE DI DEBITO E BANCOMAT
I bancomat e le carte di debito sono l’unica materia oggetto di ricorso per la quale l’incidenza delle donne (53%) è stata maggiore rispetto agli uomini. Tra le altre materie i ricorsi relativi a depositi a risparmio, carte di credito e conto corrente sono stati caratterizzati da un’incidenza comunque elevata della componente femminile (rispettivamente 44, 38 e 37 %).

RESTITUITI 13 MILIONI DI EURO
Il valore complessivo delle restituzioni nello scorso anno, nei casi di esito positivo nei confronti di chi ha presentato ricorso, ha superato i 13 milioni di euro , contro i quasi 10 del 2015. Si tratta però di un dato sottostimato poiché comprende solo i casi in cui il collegio ha definito l’importo da riconoscere al cliente e non quelli in cui è intervenuto un accordo tra le parti prima della decisione. Le decisioni dell’ABF sono state rispettate nella quasi totalità (oltre il 99 per cento) dagli intermediari.

 A impegnare i tre collegi sono stati per lo più consumatori con prevalenza al sud (41%), contro il 33% del nord e il 26% del centro. Dei ricorsi decisi il 50% è stato accolto, il 25% respinto e il 25% cessato. Campania, Liguria, Calabria e Lazio sono le regioni nelle quali è stato presentato il maggior numero di ricorsi in rapporto alla popolazione residente.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 26 Luglio 2017
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