La poetica “dello scarto” di Ivan Tozzo a Masnago

Mostra personale dell'artista dedicata al mosaico e all'illustrazione nelle sale del Museo

Arte - Mostre

Sarà inaugurata sabato 8 luglio, alle 18.00, al Castello di Masnago, la nuova mostra di Ivan Tozzo, artista poliedrico e creativo che ha affinato le proprie competenze tecniche frequentando il Liceo Artistico di Varese e in seguito la Scuola Mosaicisti del Friuli a Spilimbergo (PN). L’autore ama realizzare opere bidimensionali e tridimensionali di grande formato, prevalentemente di matrice astratta, impiegando sia tessere musive sia materiali di recupero; il suo stile così particolare gli è valso in più occasioni il “Premio del Pubblico” alla Mostra dell’Artigianato Artistico Varesino. La forza attrattiva delle sue composizioni risiede nel fascino ancestrale di simbologie complesse raccontate attraverso dettagli minuti da apprezzare centimetro per centimetro, in un crescendo di stupore e meraviglia per la ricontestualizzazione insolita, straniante eppure armoniosa, di piccoli utensili come viti, bulloni, chiodi, scampoli di tessuto, frammenti di carta stampata, tubetti di colore. Oggetti ritenuti ormai inutili, rinvenuti dal fondo di un cassetto, tra gli scarti della produzione industriale oppure cercati e recuperati in discarica, ovvero in quel particolare non-luogo desolante e inanimato generato da una società che consuma tutto velocemente, in maniera vorace e distratta.

La poetica di Ivan Tozzo ha un’impronta fortemente concettuale, porta a riflettere sulla relazione tra il singolo e la collettività, in un ottica che da funzionale diventa spirituale. Non è necessario utilizzare i toni accesi della denuncia per criticare la società, si può scegliere anche la via dell’ironia sottile, intelligente. Capovolgere l’ordine prestabilito tra le cose è un modo per osservare meglio le cose stesse, è un invito a non adeguarci ad una singola lettura (spesso imposta dal sistema e dalla consuetudine) ma a predisporre il nostro animo alla contemplazione di molteplici, possibili, punti di vista. L’idea di realizzare mosaici impiegando materiali di varia natura nasce dal desiderio di spogliare la tessera della sua fissità, sostituendola con qualcosa che ha avuto una funzionalità, uno scopo, e che ora si appresta a rinascere assumendo una valenza nuova, di natura estetica. Questo rapporto libero e dinamico tra gli oggetti in quanto segni e i loro significati si traduce in una dinamicità che è anche fisica, visiva: superfici dalle trame irregolari, accese da colori intensi o modulate da delicati trapassi tonali, texture capaci di creare suggestioni e di suscitare un forte impatto emozionale.

C’è uno studio notevole dietro ad un’immagine nata dall’accostamento di centinaia, a volte migliaia di minuscoli tasselli; il lavoro del mosaicista richiede perizia, precisione, pazienza. Con cura e attenzione, l’artista osserva la moltitudine di piccoli oggetti disposti in ordine sparso sul suo tavolo di lavoro; seleziona, raggruppa per dimensione, per colore, per forma. Nella mente l’artista ha già la visione dell’opera finita, ora deve trovare le sillabe del discorso, le note dello spartito. Il ritmo è fondamentale, quindi bisogna individuare gli accenti, i toni e gli elementi dominanti, e le pause, i vuoti. E’ il ritmo a tramutare il caos in ordine, ed è sempre il ritmo a stabilire e a sostenere il rapporto tra l’opera e l’osservatore. Il piacere che deriva dall’osservazione ravvicinata dei singoli dettagli accompagna in un viaggio all’interno di un universo visivo in cui ricorrono alcuni segni grafici chiaramente evocativi come il cerchio, il quadrato e la spirale; figure simboliche che suggeriscono un messaggio e creano una serie di rimandi da un’opera ad un’altra, travalicando anche i confini da un genere artistico ad un altro. L’esigenza di raccontare il proprio immaginario porta infatti Ivan a spaziare tra le discipline, riproponendo l’iconografia dei mosaici nei lavori su carta, illustrazioni a china e a matita, per lo più in bianco e nero, che prendendo spunto da pochi elementi essenziali progressivamente sviluppano atmosfere surreali, fantastiche, giochi intellettuali di difficile interpretazione ma egualmente suggestivi.

Se da un lato “Evoluzioni musive” intende evidenziare il parallelismo iconografico che per mano dello stesso autore si manifesta in modalità sempre nuove, dall’altro intende valorizzare l’apporto che l’artigianalità di una tecnica antica come il mosaico può dare all’arte contemporanea.

Sabato 22 luglio, alle 17.00, si terrà la conferenza (ad ingresso libero) “Dall’antichità all’arte contemporanea: la storia e l’evoluzione del mosaico attraverso i secoli”, a cura della maestra mosaicista Carolina Zanelli; a seguire, una dimostrazione pratica tenuta dalla maestra mosaicista Caterina Goi.

“Evoluzioni musive” – Mostra personale di Ivan Tozzo
A cura di Emanuela Rindi
INAUGURAZIONE (ad ingresso libero): SABATO 8 LUGLIO, ore 18.00
Dall’8 luglio al 30 agosto 2017
Castello di Masnago, Museo d’arte moderna e contemporaneaù
Via Cola di Rienzo 42, Varese
Orari: da martedì a domenica 9.30 – 12.30 | 14.00 – 18.00
Ingresso: intero € 4, ridotto € 2, scuole € 1

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Pubblicato il 07 Luglio 2017
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