Albania: una meta piena di fascino

Il direttore racconta la sua esperienza di viaggio in un paese che sta vivendo grandi cambiamenti. Quattro beni Unesco e un rapporto intenso tra tradizione e sviluppo

Albania

Una bellissima sorpresa e un viaggio che rifarei ripartendo subito. Così ho già svelato il finale e possiamo dedicarci a qualche racconto in più sull’esperienza di una settimana di vacanze in Albania.

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Per molti di noi, i più anziani per la verità, questo paese riporta alla mente la nave partita da Durazzo nel febbraio del 1991 carica di ventimila persone. Era da poco crollato il regime comunista e per l’Albania si apriva un periodo di grandi speranze, ma anche sofferenze. In tantissimi furono costretti a emigrare. Torniamo al viaggio recente però.

Iniziamo con il dire che andare in Albania oggi è facile. Si vola bene da Malpensa (la compagnia Ernest ha attivato un ottimo servizio low cost), si noleggia un’auto senza alcun problema, non ci sono difficoltà con la lingua e dulcis in fundo è super economica.

A tutto questo si aggiunge un’accoglienza fantastica. Le persone sono gentili e molto disponibili. Questo non vale solo per ragioni turistiche, ma anche nelle cose quotidiane. Ce lo avevano detto, ma scoprirlo giorno dopo giorno è tutta un’altra cosa.

QUANTO TEMPO
Il tempo perfetto è 10-15 giorni. Una settimana è il periodo minimo per farsi un’idea del paese.

DOVE ANDARE
Ognuno può costruirsi il viaggio come meglio crede. Noi siamo partiti dall’aeroporto andando direttamente a Korce. Da lì a Girokaster, poi al mare a Xsamil, da lì a Berat e per finire Tirana e Scutari. L’Albania ha tre beni Unesco patrimonio dell’Umanità. Il quarto è considerato ancora poco perché è arrivato proprio quest’anno e fa parte di un sito seriale dedicato alle faggete storiche presenti in tanti diversi stati.

Korce è una piccola cittadina che permette di scoprire un’Albania che non si trova nelle altre aree del paese. È abbastanza isolata e chiusa tra le montagne. Ricca di storia e di elementi di grande interesse a partire dal luogo dove è nato lo studio della lingua albanese.

Girokaster, insieme con Berat è patrimonio dell’Umanità per le case e il centro storico. È costruita sulla roccia e ancora oggi si respira un’aria fatta di passato. La strada per arrivare in questa cittadina è incredibile. Scavata in mezzo alle montagne, per percorrere un centinaio di chilometri sono necessarie tre ore.

Xsamil lo scorso anno è stata la quarta metà più cercata in Google dagli italiani per andare in vacanza. Una ragione ci sarà. Ed è legata al fascino di un luogo ancora semplice con un bel mare e altri ingredienti come la vicinanza di Butrinto (patrimonio Unesco e con una storia incredibile che parla molto italiano) e Saranda con un castello, ma soprattutto una vista mozzafiato sul mare.

Berat è un gioiello con il suo castello e i due quartieri con le case dalle cento finestre. Una via pedonale lunghissima e un fiume che scorre ricordando le tante storie.

Da ultimo la capitale Tirana. Una bella sorpresa perché la città ha il coraggio di fare i conti con la propria storia. Non nasconde ciò che è stata, ma è in evoluzione. Meno di quello che si vede sulla costa, ma proprio per questo mantiene un bel fascino.
Scutari è stata una visita veloce con due elementi particolari: Pietro Marubi, italiano emigrato nella prima metà dell’Ottocento e primo fotografo in Albania; l’agriturismo Mrizi i Zanave, sperso in mezzo al nulla a una ventina di km dalla città, è il ristorante più famoso del paese.

È molto interessante visitare i due BunkerArt a Tirana dove si può scoprire la vita quotidiana e la storia dell’ultimo secolo. L’attenzione maggiore è data al periodo del comunismo e si resta davvero sconvolti nel pensare che mentre il paese era allo stremo, il potere costruiva bunker di ogni genere. Le due strutture della capitale sono una forte attrattiva e vanno visitati per capire cosa siano stati quegli anni.

Questi in grande sintesi sono i luoghi in cui siamo stati. Ci siamo resi conto che ce ne sono tanti altri da visitare e gli stessi da rivedere con maggior calma.

ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO
Il modo migliore, non è detto più economico, è volare a Tirana e noleggiare un’auto (costo circa 50 euro al giorno con casco). Benzina e gasolio sono a 1,25. Gli hotel in centro città e con situazione di comfort media (parcheggio e colazione inclusa) costano dai 30 ai 40 euro a notte per camera. Si trova a molto meno e ovviamente anche a molto di più.

Mangiare al ristorante costa in modo diverso a seconda delle zone del paese. In ogni caso noi abbiamo ascoltato i consigli di chi conosce bene l’Albania e che poi corrispondono con i giudizi su Tripadvisor e un pasto medio non supera gli 8 euro a persona.
La moneta ufficiale è il Lek (ce ne vogliono 130 per un euro), ma ovunque si possono usare gli euro. Pochissimi invece accettano le carte di credito.

VITA QUOTIDIANA
L’elemento che risalta di più è un mix tra tradizione e cambiamento. Lo si può osservare ovunque. Il 60% circa della popolazione è di religione islamica e in ogni città ci sono diverse moschee e minareti. Si vedono in giro ragazze con il velo, ma la sensazione è di grande laicità in cui convivono religioni e abitudini diverse.
C’è molta differenza tra le città più piccole e nel cuore dell’Albania e la capitale e quelle della costa dove il turismo sta diventando di massa e i cambiamenti sono più marcati.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Agosto 2017
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