A passeggio tra ville e parchi di “Nature urbane”

Teresio Colombo, grazie all'iniziativa del Comune di Varese, hanno visitato due ville di Velate

Teresio Colombo visita due ville a Velate grazie a Nature Urbane

Anche questo sabato 7 e domenica di ottobre con mia moglie abbiamo scelto di partecipare alla manifestazione di Nature urbane andando a visitare villa Clerici il sabato e villa Zambeletti la domenica sono due ville da noi già visitate una ventina d’anni fa ma i ricordi sono abbastanza sbiaditi.

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Ville velatesi di Nature urbane 4 di 6

Sabato raggiungiamo, con l’autobus di linea la piazza S. Stefano l’entrata di villa Clerici è di fronte alla Chiesa, in pochi secondi viene accertatala regolarità dell’iscrizione inizia la visita con l’intervento di una guida professionista che inizia con il mostrarci il giardino con la presenza soprattutto di alberi facenti parte delle flora locale quali il carpino, il faggio, l’ippocastano ed altri è presente anche una sequoia seppure morta da qualche anno per essere stata colpita da  un fulmine, devo dire che l’averla lasciata al suo posto ha un valore ornamentale non diverso dai lavori artistici che inframmezzano la vegetazione nella parte adiacente l’ingresso; l’impressione che ho colto è quella di un giardino voluto per goderselo in proprio e non per mostrarlo agli ospiti; anche l’acciottolato tenuto perfettamente pur nella sua armonia sembra rispondere più all’esigenza di salvaguardia del percorso anche in presenza di eventuali piogge torrenziali che non un fregio. Come per il giardino ci sono abbondanti tracce di rimaneggiamento così dicasi per la villa si pensi alla torre che è l’elemento più antico, pare risalente ad epoca medioevale, la struttura a “L” della abitazione a cui in epoche diverse sono state aggiunti elementi diversi, gli affreschi del porticato che sembrano realizzati da mani diverse presentano delle evidenti interruzioni in prossimità di porte o finestre aperte o allargate successivamente. Comunque sono riuscito a scattare le seguenti foto: (01) la villa con la torre medioevale incorporata; (02,03,04) alcuni esemplari di essenze presenti nel giardino; (05) una foto dell’acciottolato della parte in pendenza del giardino; (06) parte della “L” sul lato lungo con aggiunte d’epoca successiva.

La domenica si torna a Velate per la villa situata su un rialzo alle spalle della Chiesa, appena superato l’ingresso ed accertato che con mia moglie siamo regolarmente prenotati per quell’ora vado oltre le persone presenti per fotografare la bellissima vista che in quella situazione si vede del Sacro-monte ma un addetto mi dice che è vietato fare riprese fotografiche, pur non condividendo la legittimità di quel divieto ritengo inopportuno aprire una discussione con un esecutore di ordini che non avendo reali poteri decisionali sarebbe tempo sprecato, fra i visitatori compare il Sindaco di Varese con moglie e figli, vedo con piacere che anche gli altri visitatori lo riconoscono e o salutano amichevolmente, anche mia moglie ed io, che siamo seduti un po’ più distanti, veniamo raggiunti e salutati dal Sindaco. Finalmente comincia la visita guidata iniziando dalla descrizione del viale di accesso alberato con tigli, il parco all’inglese che occupa la discesa verso la Chiesa con un fitto giro di alberi quasi interamente rappresentato da essenze comuni nelle nostre regioni salvo un esemplare di aghifoglia con gli aghi che si dispongono come i raggi di un ombrello più avanti giriamo a destra e così possiamo apprezzare la villa con forme eclettiche con la finitura in cotto a vista come usava nei primi anni del 900 in cui è stata realizzata la costruzione dell’edificio. Già a questo punto si gode della panoramicità della posizione con viste a cannocchiale che vanno dal Sacro-monte al lago di Varese, la vista è limitata verso Oronco e Fogliaro dalla vegetazione del bosco che si sviluppa su entrambe le rive del Vellone che sono racchiuse nella proprietà ed è presumibile che sul Vellone esista qualche struttura che ne consenta l’attraversamento quando il fiume scorra in superfice oltre al sottostante letto argilloso. Su questo pianoro vi è un’ampia recinzione all’interno della quale sono possibili diversi giochi con la palla riducendo il rischio di doverla rincorrere nel bosco sottostante, vi e anche una piccola vasca per il nuoto, il pianoro termina comuna balconata lungo la quale tutto il gruppo formato da una quarantina di persone ha potuto osservare il panorama rimanendo in fila unica da quel balcone ci siamo riportati al cortile della  villa dove simo stati invitati a salire lungo una breve ma ampia scalinata al termine della quale ci attende un ambio pianoro con betulle, rovere e castagni sono disposti più per creare zone d’ombra che non per la creazione di un bosco e proprio al centro dello spazio i resti di una torre romanica, forse per la brevità della visita non ho visto nessuno degli strumenti che il Dr. Paolo Cottini nel suo testo “I giardini della città giardino” Edito nel 2004 da “La tipografica Varese S.p.A.”, come non mi sono goduta la vista della grandiosa serra in stile Liberty considerata una delle più belle di questo territorio.

Al termine della visita la guida ci salta invitandoci a prendere i sacchetti contenenti le Castagne che la proprietà ha inteso offrire a tutti i visitatori. Recandomi all’uscita chiedo alla guida se fosse al corrente di notizie che collegassero i ritrovamenti difensivi in Velate con quelli del vicino monte San Francesco anche alla luce della individuazione di tracce di un collegamento fra la zona fortificata ed il uno dei più antichi sentieri che collegano Velate con il Sacro-Monte ma la guida disse di non avere notizie in proposito. Con questa uscita si è chiusa la partecipazione alle diverse manifestazioni di Nature urbane proposte dalla amministrazione comunale che, per quello che ho potuto constatare ha avuto un successo notevole di partecipazione.

Teresio Colombo

di
Pubblicato il 17 Ottobre 2017
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