Acquistavano furgoni a rate e non li pagavano, denunciati
Grazie ad una rete di società riuscivano a nasconderli ma un'indagine della Polizia di Busto ha ricostruito il sistema che partiva da una società di distribuzione volantini
Quattro furgoni ritrovati e restituiti al proprietario e tre cittadini pakistani indagati per appropriazione indebita: è il bilancio di un’attività di indagine svolta dagli investigatori del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio con la Procura della Repubblica.
L’operazione è iniziata lo scorso mese di agosto quando, durante il normale servizio di controllo del territorio, in via Mazzini a Busto Arsizio una volante ha controllato un furgone con a bordo due pakistani impegnati nella distribuzione porta a porta di volantini pubblicitari. Gli accertamenti hanno evidenziato che il furgone era ricercato poiché il proprietario, un’autoconcessionaria di Mantova, aveva sporto denuncia contro il titolare, anch’egli pakistano, di un’impresa con sede nell’alto milanese.
Il mezzo è stato sequestrato e restituito a chi ne aveva diritto. Nel frattempo si è accertato che quel furgone era stato venduto con altri tre, circa un anno prima, allo stesso compratore che, dopo aver pagato l’anticipo probabilmente per provare la sua solvibilità, si era reso irreperibile e non aveva più onorato il consistente debito residuo.
La ricerca degli altri tre furgoni mancanti presso la sede legale dell’impresa che li aveva acquistati non ha dato però alcun risultato perché in quel capannone, da circa due anni, non vi era più traccia dell’attività svolta in passato. Le indagini effettuate dai poliziotti di via Ugo Foscolo hanno portato alla luce una rete di connessioni tra varie imprese attive nella distribuzione di volantini pubblicitari e di prodotti alimentari etnici, con denominazioni molto simili e tutte riconducibili a cittadini del Pakistan residenti in diversi comuni del milanese.
Seguendo il filo di queste relazioni gli agenti, grazie a un decreto emesso dalla Procura della Repubblica, hanno infine perquisito la sede operativa di una di quelle ditte, dove sono effettivamente stati ritrovati e recuperati anche i tre restanti furgoni. Tre imprenditori asiatici, titolari di altrettante imprese tra loro collegate, sono ora indagati per appropriazione indebita.
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