Consegnato a Valerio Massimo Manfredi il Premio Chiara alla carriera
Tra ricordi e aneddoti, tra storia e attualità, la serata evento del Festival del racconti si è svolta domenica al teatro Sociale

Consegnato a Valerio Manfredi il Premio Chiara alla carriera. La serata evento di domenica 15 ottobre, che si è svolta al teatro sociale di Luino nell’ambito degli eventi del Festival del racconto, si è aperta con un ricordo dell’autore verso la sua famiglia protagonista di Otel Bruni, un indimenticabile romanzo che “raccoglie i ricordi di famiglia”; ma subito passa al momento in cui l’editore Malipiero offrì al neo autore, erano gli anni Ottanta, l’occasione di scrivere una storia “che non doveva superare le 150 pagine” e che affrontava il tema della battaglia delle Termopili, dove a resistere sarebbero dovuti essere in 300, come dice la storia, ma in conclusione si trovarono solo 298 guerrieri, “Perché due si erano salvati. E da qui il romanzo Lo scudo di Talos.”
Valerio Massimo Manfredi affascina mentre racconta, passando dalla storia all’attualità, poi tornando alla sua passione di storico. “Per raccontare il passato è necessario capire a che pubblico ci si rivolge: il registro della narrazione è fondamentale. Lo stesso vale per la documentazione. La mia maestra, dice Manfredi, è stata Marta Sordi, la più abile interprete delle fonti antiche.” La sua narrativa ha l’obiettivo di ricreare la vita: la storia ha l’onere della prova, con la quale ci si avvicina alla verità. “La storia è un tentativo si creare una memoria comune, un’identità; una storia nasce per creare emozioni, perché ognuno di noi una vita.”
Non potevano mancare nella serata il ricordo di Tucidide, colui che ha narrato la verità, perché ha visto gli avvenimenti di cui scriveva, e, quando non li aveva visti, aveva interrogato persone che erano presenti ai fatti. Tuttavia, Manfredi ammette che i poeti “che compongono le loro opere per il diletto dell’uditorio, hanno un’importanza fondamentale: senza Omero, senza Virgilio, senza Dante oggi saremmo immensamente più poveri.” La passione per il mondo antico riaffiora, quando Manfredi racconta del dramma che coinvolse il mondo alla caduta dell’impero romano: “Fu come la fine del mondo. Quel periodo storico aveva lasciato tesori immensi, di cui noi aggi abbiamo solo una parte minima.”
La serata continua con un video registrato nella casa dell’autore di Alexandros, in quel di Piumazzo, Modena, dove l’autore si racconta ed entra in episodi della sua vita privata. Al momento della consegna del premio, non poteva mancare un gustosissimo siparietto quando Romano Oldrini, appassionato ed esperto di poesia gli consegna l’onorificenza e gli chiede se lui prediliga gli storici o i poeti. Occasione per una schermaglia davvero simpatica.
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