Nel nuovo giallo di Sara Magnoli non c’è solo un’indagine
La scrittrice fernese tra i finalisti del premio "Essere donna oggi": il romanzo tocca il tema della violenza sulle donne
Il romanzo giallo è solo “letteratura leggera”? o in grado di raccontare temi universali, un pezzo di contemporaneità? Una nuova generazione di giallisti sta dimostrando la capacità di fare vera letteratura, anche in Italia, con il giallo, allontanandosi dallo stereotipo.
Tra loro anche Sara Magnoli, la giallista fernese che a maggio ha dato alle stampe il romanzo “Se il freddo fa rumore”, secondo capitolo della Trilogia dei Se inaugurato con l’apprezzato “Se un cadavere chiede di te”. Il nuovo romanzo è ora finalista anche al concorso nazionale Essere donna oggi di Gallicano (Lucca), dedicato alle tematiche della donna e delle relazioni di genere oggi. «Per me è una grandissima soddisfazione enorme essere tra i finalisti, con un giallo, in un concorso non di genere» spiega Magnoli. Con lei tra i finalisti ci sono Isabella Liberto con “Anime di carta” e Raffaella Rizzi con “Una foto ai pensieri”.
Il romanzo giallo – dicevamo – sempre più spesso non si limita a raccontare un’indagine, ma racconta qualcosa del mondo in cui si svolge, del contesto contemporaneo, delle città. È uno degli elementi che hanno fatto il successo – anche in Italia – di una nuova generazione di giallisti, capaci ad esempio di legare le singole storie e l’evolversi dei personaggi anche con un panorama urbano in evoluzione, fino a rendere le città personaggi e quasi protagoniste dei romanzi.
Altre volte sono invece alcuni temi ad emergere tra le pagine, i rilievi balistici, le indagini: nell’ultimo romanzo, Sara Magnoli – definita da Maurizio De Giovanni «una nuova straordinaria voce del romanzo nero italiano» – tocca il tema della violenza sulle donne (senza rinunciare ad un’ambientazione quanto mai precisa). «Ho voluto qui dedicare molto attenzione alla violenza psicologica, più che a quella fisica, contro le donne» spiega la giallista fernese. «Anche se nel libro ci sono anche molte figure maschili positive, che aiutano le donne a sottrarsi alla violenza».
«Il romanzo parte dal ritrovamento di un cadavere nelle case delle “aree delocalizzate” vicino a Malpensa.» spiega Magnoli (foto: Jean-Luc Servino), sottolineando appunto la ambientazione molto precisa e reale, che si rifà ad un pezzo di provincia lombarda. «E poi ci sono due ragazzine scomparse, di 13 e 17 anni, una italiana e una straniera, apparentemente sconosciute l’una all’altra. Come mai le loro vite si sono incrociate?»
Il libro – pubblicato da Damster edizioni di Modena nella collana Comma 21 curata dal giallista Fabio Mundadori – è anche il ritorno della giornalista Lorenza Maj e del vicequestore Luciano Mauri, i personaggi protagonisti del precedente Se un cadavere chiede di te, sempre ambientato nella provincia lombarda.
Il 6 ottobre Magnoli sarà a Civita di Bagnoregio, per il festival “Civita in giallo”. Il 14 ottobre sarà a Cardano per un appuntamento con le scuole, poi il 21 ottobre a Gallarate per la rassegna Duemilalibri.
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