Caja: “Rammarico per quel primo tempo. E per qualche fischio”

Il coach biancorosso sottolinea la scarsa percentuale dall'arco e la poca energia, ma anche qualche decisione arbitrale dubbia. Leka: "Dedicato a Mattioli

Openjobmetis Varese - The Flexx Pistoia 81-73

Attilio Caja lo dice in modo sottile, quasi signorile: Varese ha perso, ha i suoi demeriti, però certi fischi decisivi sono finiti tutti per dare una mano a Pesaro.

«C’è rammarico per il risultato ma anche per come abbiamo interpretato il primo tempo – spiega all’inizio della sua disamina – cioè senza il giusto ritmo. Siamo stati troppo passivi e di ciò ne ha risentito anche l’attacco visto che abbiamo tirato con 1 su 11 da tre punti, e in Serie A non puoi essere competitivo con percentuali del genere. Nel secondo tempo tutto è cambiato e abbiamo giocato la nostra pallacanestro, poi in volata è arrivato l’ultimo canestro secondo me è da rivedere perché forse c’era infrazione di passi. Non sono sicuro che ci sia stata, ma ho dei dubbi. Certo, però, Pesaro ha vinto la partita anche prendendo tre rimbalzi d’attacco. Aggiungiamoci due o tre falli di confusione (qui il riferimento all’arbitraggio è diretto ndr) ed è andata così, anche se è chiaro che se avessimo giocato un altro primo tempo non saremmo arrivati lì. Pesaro brava per 25′, noi per gli altri 15′ ma alla fine gli episodi ci lasciano con un po’ di rammarico e sono arrivati tutti da una parte».

Interpellato sulla reazione avuta dai suoi sul massimo svantaggio, Caja spiega: «Sul -17 ho ricordato ai miei giocatori di provare a fare quel che abbiamo messo in campo in quasi tutte le occasioni precedenti e cioè di giocare con più energia. Ho tanti esordienti per questo campionato e so che sono soggetti a tanti “up and down” anche all’interno di una stessa partita: oggi i miei sono andati in crisi di fiducia, poi forse si sono alleggeriti e sono migliorati».

Il rammarico però è forte: «Leka alla vigilia aveva parlato delle mie difese, ma questo sport si chiama pallacanestro, e quindi bisogna innanzitutto fare canestro. Se inizi la partita tirando con 1 su 11 da 3 è ben difficile vincere. Anche Pesaro ha tirato male nella ripresa ma non così male come abbiamo fatto noi nel primo tempo… Nell’ultimo quarto invece abbiamo chiuso bene l’area, sfidato a tirare i nostri avversari, chiuso le penetrazioni ma quei due o tre rimbalzi ci hanno ammazzato».

Felicità sul fronte pesarese, con dedica speciale da parte di coach Spiro Leka: «Prima di tutto dedichiamo la vittoria a Gianluca Mattioli e alla sua famiglia che era presente, la nostra comunità intesa come mondo del basket si stringe attorno a loro per questo grave lutto. Tornando alla partita abbiamo giocato bene per due quarti, creando e segnando tiri aperti; sapevamo che Varese poteva recuperare nel terzo periodo perché è rientrata in campo con grande intensità. Ho detto ai miei giocatori: “Adesso inizia il duro, rimaniamo uniti”. Abbiamo segnato i liberi ma la partita è diventata molto scontrosa ed era difficile eseguire ogni schema: bravo Moore a ricevere la palla nonostante i loro accorgimenti difensivi».
Il tecnico locale parla anche dell’ex di turno, Kuksiks: «Rihard è già pronto, ha segnato quando ha ricevuto in ritmo, poi ha un po’ forzato ma ha fatto quel che volevamo. La cosa che mi ha più soddisfatto però, e parlo per tutta la squadra, è stata la voglia di sacrificarsi: avete visto come in questo campionato basta un niente per farsi scappare la partita? Ora pedalare perché ogni gara per noi è durissima».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Dicembre 2017
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