Cannabis e testamento biologico, la Commissione rimanda i lavori

L'organo delibera a maggioranza il non passaggio all’esame dei testi. Protesta l'opposizione

Avarie

La Commissione Sanità presieduta da Fabio Rolfi (Lega Nord) ha votato questa mattina a maggioranza il non passaggio all’esame dei progetti di legge di iniziativa popolare relativi all’uso terapeutico della cannabis (relatore Fabio Fanetti della Lista Maroni) e all’istituzione del registro regionale del cosiddetto testamento biologico (relatore Federico Lena, della Lega Nord): su quest’ultimo progetto di legge, nella seduta del 29 novembre la Commissione aveva ricevuto in audizione i promotori del provvedimento.

I due provvedimenti saranno ora iscritti all’ordine del giorno della prima seduta utile di gennaio.

Il progetto di legge sul biotestamento è inutile e incostituzionale, soprattutto ora che esiste già una legge nazionale –ha spiegato il Presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi-. Anche per quanto attiene la cannabis terapeutica la normativa nazionale ha già introdotto questi preparati nell’offerta sanitaria. Del resto nemmeno nei nuovi LEA, recentemente approvati dal Governo nazionale, è stata prevista una maggiore ‘fruibilità’ dei farmaci contenenti i principi attivi derivanti dai cannabinoidi”.

La maggioranza di centrodestra in Regione – ha dichiarato la Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi (Partito Democratico), intervenendo in Commissione – ha tirato avanti per anni senza discutere né questi due progetti di legge né i nostri di iniziativa consiliare e ora, arrivati a fine legislatura, li vuole affossare. Sul biotestamento però c’è oggi una legge nazionale e la Lombardia si adeguerà. Sulla cannabis, invece, a nostro parere vengono purtroppo negate ai malati alcune terapie efficaci solo per una posizione ideologica”.

Per Paola Macchi, consigliera regionale del M5S, “è una decisione che indigna perché non solo i malati, ma tutti i cittadini, attendono che la Regione garantisca loro il diritto alla cure più efficaci e un registro dove poter esprimere la volontà di accettare o rifiutare i trattamenti sanitari riconoscendo così la dignità delle persone e il rispetto per le scelte di ognuno. I farmaci cannabinoidi rappresentano poi un importante strumento terapeutico la cui efficacia per la cura del dolore in neurologia e oncologia e per altre patologie è ampiamente dimostrata.
I due no a proposte di legge di iniziativa popolare dicono molto chiaramente quanto il centro-destra sia distante dai bisogni e dalle richieste dei cittadini lombardi”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2017
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