I vigili del fuoco e “la mensa che brucia”
I sindacati: "Riteniamo urgente sospendere la nuova modalità di gestione del servizio mensa"
Riceviamo e pubblichiamo la nota FP CGIL Lombardia
L’amministrazione nazionale dei vigili del fuoco ha deciso di risparmiare sul servizio mensa, tagliando sull’appalto di ristorazione.
Attualmente in ogni sede di servizio è presente un cuoco assunto dalla ditta appaltatrice. Dal 1° gennaio 2018 tutto cambierà. In Lombardia il centro cottura resterà solo negli 11 comandi provinciali e nella sede aeroportuale. Nelle altre sedi dislocate sul territorio i lavoratori hanno dovuto scegliere tra l’erogazione dei buoni pasto e il cosiddetto “pasto veicolato”, cucinato altrove e poi trasportato alla sede di servizio.
Questa scelta crea innanzitutto un problema occupazionale. Come fa notare Massimo Ferrari, coordinatore Fp Cgil Lombardia Vvf: “Tutti i cuochi che lavorano all’interno delle sedi che verranno sguarnite del centro cottura saranno lasciati a casa dalla nuova ditta che sì è aggiudicata l’appalto per il triennio 2018/2020”.
Ferrari calcola che in regione ci saranno circa 3mila euro al giorno di risparmio per l’amministrazione, ma con diverse decine di posti di lavoro persi.
Per i vigili del fuoco nasceranno altro tipo di disagi. “Il pasto veicolato, come il ticket – continua Ferrari – non garantisce la qualità nutrizionale tanto declamata dalla stessa amministrazione. Inoltre il trasporto su furgone compromette anche la somministrazione del pasto, fondamentale per chi come noi lavora sulle emergenze quotidiane h24. Quanto al ticket, temiamo un rischio per la nostra immagine. In tempi di “caccia alle streghe”, coi dipendenti pubblici vessati dalla nomea di fannulloni, cosa accadrebbe se qualcuno vedesse un pompiere in divisa al supermercato con il carrello della spesa intento a comprare qualcosa per il pranzo? Ricordiamo che il nostro turno di lavoro dura 12 ore”.
Riteniamo urgente sospendere la nuova modalità di gestione del servizio mensa. Non accettiamo che l’amministrazione risparmi sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto, e non accettiamo una ricaduta sulla qualità del servizio offerto ai vigili del fuoco, a maggior ragione quando minaccia il benessere personale e organizzativo, e quindi l’efficienza del loro lavoro.
FP CGIL Lombardia
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