Futuro del Varese Calcio, un’ora e mezzo di incontro in Comune

Lungo incontro in Comune a Varese questa mattina (martedì 22) tra Fabrizio Berni, il rappresentante della cordata svizzera interessata all’acquisto del Varese Calcio, e il sindaco Davide Galimberti accompagnato dal vice Daniele Zanzi. Insieme alle due delegazioni si sono seduti al tavolo anche i rappresentanti del settore giovanile (Caccianiga e Scodellaro), i tecnici del “Gruppo Trenta” ma anche un gruppo di tifosi selezionati, in rappresentanza delle varie anime del popolo biancorosso.

Berni, arrivato a bordo di una Porsche Cayenne a Palazzo Estense, aveva firmato a inizio maggio un accordo vincolante per l’acquisizione delle quote societarie della squadra biancorossa, accordo però ritenuto presto superato visto che un’ulteriore analisi dei debiti ha fatto mancare le condizioni per rispettare quello scritto. Berni e soci (due oggi lo hanno accompagnato, senza però rivelare i propri nomi) è comunque ancora interessato alla società che dovrebbe quindi passare dalle mani di Paolo Basile a quelle della holding di Lugano rappresentata dall’uomo d’affari emiliano.

Nel frattempo la squadra è retrocessa in Eccellenza e i tempi per concretizzare la cessione e il cambio di proprietà si assottigliano di ora in ora. Ora il nuovo incontro con l’amministrazione comunale, che vuole capire se ci sono reali margini per dare un futuro al Varese: in ballo la gestione degli impianti sportivi (stadio e Varesello), il futuro e l’esistenza stessa del club biancorosso.

L’INCONTRO – Un’ora e mezza di incontro con i rappresentanti della cordata di Fabrizio Berni, accompagnato anche da due potenziali investitori, un italiano e uno svizzero, i rappresentanti del Comune di Varese, quelli dei tifosi e del settore giovanile. Al termine è stato fatto un riassunto di quanto discusso davanti alla stampa.

IL DEBITO – Il debito è stato fissato intorno al milione di euro e i referenti della cordata hanno confermato di essere in contatto con tutti i creditori, dalle istituzioni per sanare la situazione delle multe fino a chi ha eseguito lavori o servizi e non è stato pagato. Sul fronte calciatori, è stata avanzata una proposta all’avvocato Nicola Paolini dell’Aic e presto ci dovrebbe essere una risposta: la società sarebbe andata incontro alle richieste dei giocatori.

IL PROGETTO – L’idea è che nel giro di una settimana si formalizzi l’atto d’acquisto della società. Intanto, la “cordata Berni” ha presentato al Comune di Varese la richiesta per gestire lo stadio Franco Ossola e il centro sportivo Varesello per un periodo di tempo lungo. A sostenere la richiesta c’era anche Massimo Rivolta del Gruppo 30 (studio di architettura varesino) che ha presentato i progetti per la sistemazione dello stadio e di Varesello: proprio dal centro sportivo delle Bustecche partirebbero le mire della “cordata Berni”, con un occhio di riguardo per il settore giovanile che a Varesello ritroverebbe la sua casa. Notizia che ha particolarmente toccato chi – come Caccianiga e Scodellaro – hanno a cuore innanzitutto la continuità del vivaio. Da loro sarebbe arrivata un’apertura importante a favore di Berni e soci.

IL COMUNE – Sindaco e vicesindaco hanno ascoltato le proposte e analizzato i progetti, ma si riservano di rispondere una volta ricevute proposte concrete, sia sulla durata della possibile convenzione (da farsi nel rispetto delle regole che vincolano gli enti pubblici), sia sul piano dei lavori e delle prospettive future. Il sindaco Galimberti ha più volte ribadito che se ne potrà parlare di fronte a garanzie su diversi piani, dalla sostenibilità alle finanze del gruppo, facendo riferimento anche a fidejussioni che possano coprire eventuali inadempienze.

Quello di cui invece non si è praticamente parlato, è stato il livello sportivo della prima squadra. «Nessuno ha fatto proclami di categorie irraggiungibili nel giro di pochi anni – ha garantito Galimberti – e del resto in questo momento la priorità per tutti è il salvataggio dell’attuale Varese Calcio. Un’ulteriore rifondazione infatti, non permetterebbe a una nuova società di ripartire dall’Eccellenza: il rischio sarebbe quello di iscriversi ai campionati “amatoriali”.

Di concreto al momento non c’è nulla, ma in questo incontro (a differenza di quanto successo con analoghi appuntamenti del passato) le carte sono state mostrate, seppur solo in parte e l’approfondimento è ancora in corso. Ora non resta che attendere la conclusione della trattativa con i giocatori e di quella – ben più complessa – dei fornitori. Una volta terminate queste operazioni si passerebbe all’acquisto del club e solo in seguito ai nuovi accordi con Palazzo Estense. L’intervento quindi è in corso, il paziente resta in prognosi riservata, ma i medici non disperano del tutto. Speriamo che la spina rimanga attaccata.