È morto Salvatore Ligresti
È stato protagonista della finanza milanese ma la sua storia è legata anche a Varese: i servizi sociali al Centro Guilliver, l'Atahotel di via Albani, l'ippodromo

Salvatore Ligresti è morto all’età di 86 anni. È stato protagonista della finanza milanese con partecipazioni nei maggiori colossi del paese, da Pirelli a Mediobanca, e fondatore del gruppo Fonsai, uno dei giganti delle assicurazioni oggi fuso con il gruppo Unipol.
Salvatore Ligresti era siciliano, originario di Paternò. Deve la sua fortuna ai rapporti con Enrico Cuccia che gli hanno permesso di intrecciare le sue proprietà tra le grandi aziende. Negli anni Ottanta è diventato uno degli uomini più ricchi d’Italia.
Di Ligresti non si è parlato solo nel mondo degli affari. Nel 1992 venne coinvolto nelle inchieste di Tangentopoli, negli anni successivi ricevette una condanna penale scontata con i servizi sociali. Fu proprio in quel frangente che nacque il suo primo legame con la città di Varese: Ligresti svolse, infatti, i servizi sociali al centro Gulliver, la comunità varesina per tossicodipendenti.
Il suo potente impero finanziario fu protagonista della piazza milanese ma negli anni gli affari di Ligresti lo riportarono a Varese. Accadde in vista dei mondiali di ciclismo del 2008 quando il finanziere costruì attraverso la catena alberghiera Atahotels il grosso hotel nei pressi dell’ippodromo. (Qui avevamo raccontato uno dei suoi sopralluoghi sull’area del cantiere).
Sempre nella stessa zona le proprietà di Ligresti si sono intrecciate anche con l’ippodromo di Varese visto che il finanziere è arrivato a detenere un terzo delle quote della società “Varesina” (Qui alla serata di gala all’ippodromo delle Bettole nel 2008).
Nel 2013 i guai della famiglia Ligresti hanno avuto delle ripercussioni anche sugli investimenti in città. Accadde quando venne definito il sequestro preventivo da parte della Guardia di finanza per 251,6 milioni di euro di beni e conti correnti riferibili alla famiglia Ligresti e alla Fondiaria Sai. Il provvedimento era stato emesso nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione della compagnia quando la famiglia siciliana era l’azionista di controllo.
Tra i beni messi sotto sequestro ci fu anche l’Atahotel varesino, poi dissequestrato.
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