I soldi dello zio per pagare i debiti, condannato nipote infedele
L’uomo accusato di aver sottratto 31 mila euro al parente ultra ottantenne, poi deceduto. Ma all’appello manca dieci volte tanto
Avrà pensato che il fine giustifica i mezzi e così per pagare i debiti col fisco e salvare la sua impresa edile decise di prendere i soldi del vecchio zio che si fidava di lui e gli aveva firmato una delega per gestire l’ordinaria amministrazione del suo patrimonio: contanti e deposito titoli.
Ma i nodi prima o poi vengono al pettine e quando l’anziano dovette ricorrere alla casa di riposo, dei soldi non v’era più traccia: conti prosciugati, azioni e fondi comuni spariti.
All’appello mancavano 350 mila euro ma di questi l’accusa nel lungo processo che si è concluso oggi con la condanna del nipote infedele è riuscita a documentarne “solo” 31 mila euro d’ammanco. Il reato contestato è quello di appropriazione indebita.
Gli eredi dell’anziano, che nel frattempo è morto, si sono costituiti parte civile nel processo (avvocato Alberto Zanzi).
Il giudice Orazio Muscato ha condannato l’imprenditore a un anno e 10 mesi, oltre a una multa di 600 euro con sospensione condizionale della pena subordinata al versamento di quanto indebitamente sottratto entro 3 mesi dal giudicato della sentenza.
Durante la requisitoria il pubblico ministero Arianna Cremona ha illustrato la risultanza delle complesse indagini da cui figuravano diversi spostamenti di danaro sia tramite bonifico a diversi beneficiari, tra cui la moglie dell’imputato, sia con assegno circolare e bancario di svariati importi.
Sono dunque state ricostruite le tappe del tesoretto sottratto: 4.500 euro “bonificati” a favore della moglie alla quale intestava vari assegni per l’importo di 11.500 euro.
A suo favore, poi, il 54enne emetteva assegni circolari per 8.200 euro e un altro effetto, sempre circolare a beneficio della sua azienda.
Altre sottrazioni (5.000 euro) sono state documentate a favore di un dipendente e di una compagnia assicurativa: tutto dal giugno 2013 all’agosto 2014.
Ma la gran parte del patrimonio – si parla di due conti da 200 e da 80 mila euro oltre a un deposito titoli di 50 mila – risulta sparita.
A sporgere denuncia gli altri famigliari dell’uomo che al momento di pagare la rata della casa di riposo coi fondi risparmiati si accorsero che i soldi mancavano all’appello.
Durante il processo sono stati sentiti come testi i parenti dell’uomo e i funzionari delle banche.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GrandeFratello su Che fare a Varese e nel Varesotto nel weekend del 13, 14, 15 settembre
Alessandro Brachetti su Che fare a Varese e nel Varesotto nel weekend del 13, 14, 15 settembre
Giulio Moroni su Il grande gesto di Filippo Rovelli: si ritira dal campionato per lasciare il titolo a Luca Salvadori
lenny54 su La Finanza di Malpensa sequestra 23 milioni per una maxi evasione sugli orologi di lusso
Viacolvento su In più di 200 alla manifestazione per difendere il bosco di Via Curtatone a Gallarate
Andrea Camurani su “Chiamava ‘finocchio’ nostro figlio piccolo: siamo scappati da quella casa“
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.