Rinnovo del contratto Fca, banco di prova per i metalmeccanici
Il segretario nazionale della Uilm Rocco Palombella ha incontrato il coordinamento della rsu di Leonardo. «Sul contratto Fca la Fiom dovrà fare uno sforzo per riconoscere il contratto attuale, l'unico che si applica»
«Le prospettive della divisione elicotteri di Leonardo sono buone. Sono qui per fare il punto della situazione». A parlare è Rocco Palombella, segretario nazionale della Uilm, che ha incontrato il coordinamento della rsu Uilm Leonardo negli stabilimenti di Cascina Costa. Una presenza importante quella di Palombella anche alla luce dell’incontro che avrà lunedì prossimo con Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo.
«Questa realtà ci fa ben sperare – continua il segretario nazionale – perché è una grande divisione e risponde positivamente, come dimostrano le ultime commesse, alle dinamiche di un mercato non facile. Le relazioni industriali qui sono molto buone ma questo non ci deve far perdere mai di vista i livelli occupazionali che per noi sono un priorità. Ecco, forse sull’operatività della One Company qualcosa da sistemare c’è».
Il nuovo contratto unitario del 2016 ha segnato una svolta negli equilibri interni al sindacato dei metalmeccanici, ora però c’è il nodo del rinnovo contrattuale di Fca che a suo tempo determinò la frattura con la Fiom. «Come categoria – sottolinea il segretario nazionale della Uilm – abbiamo attraversato anni di conflittualità difficili. Il contratto del 2016 ha abbassato notevolmente il livello di litigiosità, aspetto che i lavoratori hanno recepito e gradito e questo ci ha permesso di creare un buon clima. Ora ci sarà il banco di prova del rinnovo in Fca. Nessuno chiede un passo indietro, ma credo che la Fiom debba fare lo sforzo per riconoscere il contratto attuale, l’unico che si applica».
Per un sindacalista che ha un passato da lavoratore all’Ilva, le vicende dell’acciaieria di Taranto rappresentano una preoccupazione costante. «Stiamo aspettando di incontrare il ministro Di Maio – conclude Palombella – per confrontarci sulla cessione alla Arcelor Mittal sulla quale rimangono aperte due grandi questioni quella ambientale e quella degli esuberi: quattromila sono inaccettabili».
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