Istat, in forte calo i contratti a tempo indeterminato
Nel mese di giugno l’occupazione segna - 0,2%: 49 mila occupati in meno. Il tasso di occupazione scende al 58,7%

Il trimestre tra marzo e aprile è stato particolarmente positivo per il lavoro italiano, ma nel mese giugno la stima svolta dall’Istituto nazionale di statistica ha segnalato un calo delle occupazioni pari allo 0,2%. Con una perdita di circa 49 mila posti di lavoro, il tasso di occupazione è sceso al 58,7%, -0,1% rispetto a maggio.
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La diminuzione degli occupati riguarda soprattutto gli uomini (-42 mila) e le persone dai 35 anni in su (-56 mila). Sono in forte calo i contratti a tempo indeterminato (-56 mila), ma anche i lavoratori indipendenti (-9 mila). Sono invece in crescita i contratti a tempo determinato, che a giugno hanno registrato 16 mila assunzioni.
Secondo la stima Istat le persone in cerca di occupazione il mese scorso sono aumentate del 2,1%, circa 60 mila. Il tasso di disoccupazione è salito al 10,9%, segnando un aumento dello 0,2% su base mensile.
Il mese scorso si è registrata anche una diminuzione degli inattivi, vale a dire chi non studia e non lavora, tra i 15 e i 64 anni. Questa categoria a giugno ha registrato è calata dello 0,2%, portando così il tasso di inattività al 33,9%.
Nonostante il calo registrato il mese scorso, il numero degli occupati è aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente. Questo incremento delle assunzioni riguarda principalmente i cittadini con più di 25 anni, in particolare gli ultra cinquantenni. Crescono molto i lavoratori a termine (+123 mila) e i liberi professionisti (+75 mila), mentre rimangono per lo più stabili i contratti a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda l’occupazione su base annua, questa ha registrato un aumento complessivo dell’1,4%, vale a dire 330 mila nuovi lavoratori. Crescono prevalentemente i contratti a termine (+394 mila) e sale leggermente anche il numero degli indipendenti (+19 mila), ma calano i dipendenti permanenti, con una diminuzione di circa 83 mila occupati. Crescono soprattutto gli impiegati ultra cinquantenni (+355 mila) e i giovani compresi tra i 15 e i 34 anni (+119 mila), mentre sono diminuiti i lavoratori compresi tra i 35 e i 49 anni (-145 mila).
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