Caldiroli tranquillizza: “L’acqua dei rubinetti è potabile e sicura”
L'assessore ai lavori pubblici: "I risultati di accurati controlli smentiscono gli scorretti allarmismi del consigliere Palazzo"
Dopo le preoccupazioni sulla qualità dell’acqua che esce dai rubinetti dei castellanzesi ecco che arrivano le analisi, i dati scientifici che per bocca dell’assessore ai Lavori Pubblici Claudio Caldiroli, mettono un punto fermo su una vicenda che aveva allarmato non poco la popolazione: «Il risultato delle analisi approfondite consegnate in questi giorni del Gruppo CAP dimostrano che l’acqua che esce dai rubinetti è potabile – sostiene l’assessore -, come deve esserlo per legge, ma soprattutto che non è piena di calcare e sabbia come sostenuto da un cittadino che se ne è lamentato sui media insieme al consigliere di opposizione Michele Palazzo che aveva presentato un’interrogazione e la richiesta di convocare la commissione tecnica per un confronto con Cap Holding».
La vicenda è partita all’inizio di agosto quando un cittadino di piazza Castegnate aveva denunciato ad un noto quotidiano cartaceo locale che l’acqua della sua abitazione era da tempo imbevibile perché, secondo lui, è piena di sabbia e calcare. Su immediata richiesta dell’Amministrazione è subito intervenuto il gestore dell’acquedotto “Gruppo CAP”, a cui peraltro non era arrivata mai alcuna segnalazione da parte del cittadino che aveva scritto al giornale.
Sono stati effettuati due prelievi di acqua per le analisi: uno nella condotta in strada e uno nella cucina del cittadino. I risultati delle analisi, con buon sollievo da parte di tutti, hanno dimostrato che l’acqua che esce dai rubinetti è potabile e sicura con i vari parametri ben al disotto delle soglie di rischio.
I dati che misurano la presenza eventuale di un eccesso di calcare sono la durezza e il valore del residuo secco. Il primo dato riscontrato nell’acqua di piazza Castegnate, quello della durezza totale, è buono pari a °F 12 (il limite è °F 50), a Castellanza i valori sono da 8 a 24 a seconda delle zone. A Rescaldina il valore è °F 34 e quindi l’acqua è molto più calcarea. Il residuo secco, invece, presenta un valore di 195 mg/l quando il limite di legge è 1500 mg/l. Infine, l’acqua non risulta piena di sabbia, ma sono presenti solo tracce di silice (16 mg/l).
Il cittadino aveva segnalato inoltre la presenza di particelle chiare in sospensione , si tratta di magnesio e calcio che con il calore possono formare piccole particelle bianche , dette “precipitato “ ripetiamo si tratta di calcare che non è un problema per la salute , anzi è un mezzo di prevenzione per le malattie cardiovascolari e l’osteoporosi e non è causa di calcoli renali , discorso differente per gli elettrodomestici , che potrebbero usurarsi più velocemente con una presenza percentuale elevata.
I dati completi delle analisi verranno pubblicati sul sito del Comune. Verrà pubblicato anche un documento che, oltre a spiegare come la presenza di una percentuale di calcare nell’acqua è salutare darà tutti gli strumenti per valutare le caratteristiche della propria acqua potabile ed in quali casi contattare il gestore dell’acquedotto “Gruppo CAP” per eventuali verifiche.
Anche questa vicenda, come tante altre, è stata scorrettamente ed inutilmente strumentalizzata da alcuni esponenti politici che, senza conoscere la situazione, irresponsabilmente creano inutili allarmismi tra i cittadini.
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