“Coppia aperta quasi spalancata”, all’Auditorium l’omaggio a Dario Fo
In scena la compagnia dei Mattattori, in uno spettacolo del Premio Nobel e della moglie Franca Rame
I “Mattattori” in scena all’Auditorium di Jerago con Orago con la “Coppia aperta quasi spalancata”. Un omaggio a Dario Fo e Franca Rame. Appuntamento sabato 13 ottobre, alle 21.
In scena Luisa Zappa, nel ruolo di Antonia la moglie, Luigi Colombo, il marito, Daniele Civelli, il fidanzato di Antonia. Direzione Artistica: Max Zatta.
Una classica commedia all’italiana che racconta la tragicomica storia di una coppia di coniugi, figli del sessantotto e del mutamento della coscienza civile del bel paese. L’evoluzione del matrimonio borghese è visto alla luce delle riforme legislative degli anni Settanta e le trasformazioni dei nuclei familiari e del loro andamento del punto di vista socioantropologico. Scritto da Dario Fo e Franca Rame, “Coppia aperta…quasi spalancata” porta in scena la psicologia maschile e la relativa insofferenza al concetto di monogamia.
L’energica Antonia (Luisa Zappa) incarna l’eroina perfetta di tutte le donne tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Le continue infedeltà del marito (Luigi Colombo) conducono la povera Antonia alla più totale disperazione tanto da farle meditare più volte il suicidio, sempre prontamente sventato dal coniuge. L’opportunismo e l’ipocrisia con cui il marito porta all’estremo le sue teorie maschiliste per giustificare i reiterati tradimenti costringono Antonia, spinta anche dal figlio, a cedere al volere del coniuge.
Pur di continuare a stare vicino al marito, Antonia decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Perfino il pensiero di rendere il benservito al marito trovandosi un altro compagno risulta impossibile nonostante il rinnovo del guardaroba e del proprio aspetto tra maratone di jogging, digiuni forzati e piccoli flirt di sguardi con ultraottantenni. L’annientamento della sua femminilità e la sua sessualità forzatamente repressa vengono raccontate con toni vivaci che suscitano quelle risate dietro alle quali si nasconde un sorriso di compassione, la pena per una donna che sta distruggendo se stessa per amore.
Ma le teorie amorose del marito ben presto rivelano i propri limiti perché “la coppia aperta deve essere aperta da una parte sola (quella del maschio): se è aperta da entrambe le parti… poi ci sono le correnti d’aria”. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata. Il finale tragicomico pone fine alle sofferenze della moglie tradita, finalmente libera di vivere l’amore con leggerezza ma alla maniera tradizionale.
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