L’ospitalità speciale del “castello rumeno” di Varese
Cottage inglesi, case fiamminghe e manieri moldavi: le ville aperte per Nature Urbane propongono anche un viaggio in giro per il mondo. A villa Carmen Sylva i proprietari hanno offerto anche una visita speciale

Cottage inglesi e case fiamminghe, castelli rumeni e suggestioni orientaleggianti. A guardare con occhio attento, le belle ville di Varese offrono quasi un viaggio tra le architetture del mondo: merito dei progettisti chiamati da tutta Europa a costruire, merito delle stravaganze e della curiosità dei primi proprietari.
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Ci sono richiami internazionali nelle ville acquisite al patrimonio pubblico (come Villa Mirabello o Villa Toeplitz) ma ci sono anche le storie celate dalle ville private aperte, straordinariamente, per il festival Nature Urbane. Ad esempio Villa Orchidea – sul lato a valle di via Campigli – offre un curiosissimo pastiche di linguaggi architettonici stranieri, con i richiami alle case di campagna inglesi che si fondono con un’alta facciata di stile fiammingo-olandese e alti camini di sapore urbano.
Più curiosa ancora villa Carmen Sylva (nella foto di apertura dell’articolo), con forme che richiamano molto da vicino il castello di Peles a Sinaia, in Romania: la dimora con bel parco all’inglese venne costruita da Giuseppe Trolli, imprenditore tessile a Iași, appunto in Romania (nazione strettamente legata dal punto di vista economico all’Italia e meta persino di emigrazione, in particolare da Veneto e Friuli). Affascinato dalla figura della regina Elisabetta di Wied – più nota con lo pseudonimo letterario di Carmen Sylva – Trolli decise di omaggiarla nel nome della sua villa varesina, oltre che nell’architettura “in stile”.

I discendenti della famiglia Trolli hanno accolto i visitatori di Nature Urbane proponendo anche una mostra fotografica all’ingresso, un piccolo buffet e una mostra d’arte – illustrata con passione da Maria Grazia Trolli – con le opere degli ospiti della Somsart di Comerio. Mentre nel porticato è stato messo in mostra il bussolotto in piombo ritrovato nel 2013 durante i ristrutturazione di una delle torrette che caratterizzano la villa: conteneva una “lettera ai posteri” di Giuseppe Trolli, oltre che giornali rumeni e varesini dell’epoca.

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