La Pro Patria festeggia 137 anni con un libro e l’Elsa d’Oro a Vago

La società sportiva è tra le più antiche d'Italia e la racconta il maestro Toran in "Stoccate biancoblù". Massima onorificenza per Cesare Vago dal presidente Fis

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Grande festa in famiglia per la Pro Patria Scherma. Ieri sera (mercoledì 24 ottobre) la società, a 137 anni dalla fondazione, si è ritrovata in forze ai Molini Marzoli per la presentazione del libro “Stoccate in Biancoblù”, che ripercorre la storia di una delle associazioni sportive più antiche d’Italia e che ha saputo dare molto alla città in termini di prestigio.

Presenti il sindaco Emanuele Antonelli, vari assessori (Farioli presente in quanto “amico intimo”), e del presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso. Ma non solo il libro, perché come ha ricordato il maestro Giancarlo Toràn, curatore del volume, la storia della Pro Patria è tra i sedili della sala e sul palco: tra i vari schermidori in platea che hanno risposto alla chiamata Daniele Crosta, bronzo alle Olimpiadi di Sydney del 2000, Sergio Pozzi, Anna Giacometti, Carlo Penza, Matteo Tazzani. Giusto per citarne alcuni di diverse generazioni, attestando così la continuità di passione e risultati che la società è stata in grado di garantire. Al loro fianco atleti odierni, grandi e piccini.

Invece sul palco trovava posto quello che è stato il protagonista indiscusso della serata, e cioè il presidentissimo Cesare Vago, arrivato al cinquantesimo anno di presidenza. Record italiano di longevità di una presidenza in campo schermistico, e probabilmente non solo, è stato insignito dal presidente Scarso dell’Elsa d’Oro, massima onorificenza italiana della disciplina.

Il libro celebra anche lui e le persone che ha avuto accanto durante questi cinquant’anni, che hanno saputo portare al massimo splendore l’arte schermistica, continuando ad innovarsi. Oltre al lato sportivo, il piano culturale non è da dimenticare dato che il museo “Agorà della Scherma”, allestito nei locali di via Galvani, attira appassionati da tutto il mondo. Inoltre si è parlato della grande considerazione che la Pro Patria ha da sempre per l’inclusione sociale, grazie alla scherma per non vedenti e disabili. Così sempre Toràn:“ Gli atleti per noi sono la linfa vitale dell’attività, ma l’importante è riuscire a contribuire all’educazione dei ragazzi. Sono grato a Cesare che per me è stato prima un padre e poi un amico, la sua dedizione non ha eguali”.

Il maestro racconta poi le sorti della società lungo tutto un secolo, dagli albori all’avvento della presidenza di Vago, nel 1968, fino ai periodi di crisi e la vetta toccata a Sydney con il già citato Daniele Crosta, che ha portato la prima medaglia olimpica a Busto Arsizio. Da quando è alloggiata presso l’ex Cotonificio Bustese l’associazione sportiva ha trovato una casa degna dopo anni di spostamenti: “La più bella sala scherma d’Italia” secondo il presidente della F.I.S. Scarso “per una delle società meglio organizzate. A Roma per me c’è la segreteria, perché la Federazione vive laddove trova passione per portare avanti i valori di questo sport, Busto è un punto di riferimento nazionale per questo concetto. Ringrazio Cesare per questi cinquant’anni e l’Amministrazione Comunale, che ha avuto la lungimiranza di investire sulle strutture sportive, dimostrando una grande attenzione culturale”.

Antonelli e Scarso hanno anche firmato una City Partenship, che sancisce il legame tra la scherma e la città. Legame inscindibile che si incarna proprio in Cesare Vago secondo il quale “questo premio sarà un ricordo per tutti i bustocchi”.

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Pubblicato il 25 Ottobre 2018
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