Palumbo: “Tuteliamo gli storici tram di Milano come patrimonio culturale”
Il consigliere regionale e Presidente della Commissione Trasporti ha rilanciato la petizione (da 47mila firme) che chiede ad Atm di evitare la demolizione dei "gambadelegn" che collegavano Milano alla provincia. Ora Atm apre qualche spiraglio
Un primo spiraglio: è quello ottenuto dalla petizione per salvare gli storici tram interurbani di Atm, che ha raccolto 47mila firme nel giro di tre settimane. Martedì scorso l’Atm ha infatti modificato parzialmente il bando di vendita per demolizione, lasciando qualche spazio a una possibile salvaguardia o vendita di alcuni tram.
(nella foto sotto: tram interurbano anni Trenta tipo “Littorina”, fotografato negli anni Settanta, al capolinea di via Valtellina)
«Ho appreso con moderata e cauta soddisfazione la deroga dei termini del bando ATM per la dismissione dei tram storici, attualmente allocati in Brianza, nel deposito di Desio, al 13 novembre» commenta Angelo Palumbo, consigliere regionale e Presidente della Commissione Territorio e Infrastrutture, che ha seguito da vicino la vicenda.
«Ho inviato, solo qualche giorno fa, una lettera-appello sia alle istituzioni del comune di Milano che a quelle di Regione Lombardia facendomi portavoce di migliaia di appassionati di trasporti che ho avuto modo di sentire in queste ultime settimane». Palumbo esprime «l’’auspicio» è che le vetture storiche «possano essere salvate e destinate a restare a testimonianza come patrimonio storico-culturale e del trasporto italiano e lombardo».
«Con la deroga al bando – conclude – c’è più tempo e, sono certo che ATM non farà mancare una riflessione seria ed approfondita circa l’opportunità di recuperare i mezzi per lasciare così un pezzo di storia alle future generazioni» conclude Palumbo, che viene da Cassano Magnago, città che (tra l’altro) un tempo era raggiunta dal tram da Milano (anche se non Atm). Una delle idee è anche quella che i mezzi possano costituire un primo nucleo per un museo dei trasporti milanese, che ancora oggi manca. L’ipotesi è stata rilanciata anche dei consiglieri Corbetta e Trezzani (Lega) che hanno presentato una interrogazione in Regione.
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