Approvate le modifiche alla riforma sanitaria: tensioni nella maggioranza

Il consiglio regionale ha approvato con 42 voti a favore e 31 contrari. Le opposizioni: "Sembrava impossibile peggiorare quella legge"

Consiglio regionale lombardia

Angera con Varese e Menaggio con Como. È passata in consiglio regionale con 42 voti a favore e 31 contrari la modifica della legge 23 di riforma del sistema sociosanitario regionale.  Le modifiche entreranno in vigore dal 1 gennaio 2019.

NOVITA
Tra le innovazioni, l’autorizzazione in via sperimentale ( ma è stato tolto il limite dei 5 anni per emendamento di Forza Italia) dello svolgimento dell’attività libero professionale con le modalità dell’intramoenia allargata “nel rispetto della normativa vigente e delle linee guida che dovranno disciplinare anche idonei criteri definiti ai fini della trasparenza delle agende e della tracciabilità dei pagamenti, prevedendo altresì il collegamento in rete con le strutture del sistema”. Un’approvazione mal digerita dal presidente della commissione sanità Monti che ha subito presentato un ordine del giorno, al testo del pdl 29, per istituire un tavolo di lavoro che modifichi la libera professione medica specialmente per i primari: « Io avrei presentato un emendamento al pdl per introdurre già il divieto dell’extramoenia per i primari, ma rispetto le diverse sensibilità per cui ho scelto la strada dell’ordine del giorno, che prevede la creazione di un tavolo di discussione che elabori una proposta entro sei mesi».

È stato dato mandato alla Giunta di definire una quota specifica di borse di studio aggiuntive da destinare specificatamente alle zone montane.

L’istituzione di borse di studio aggiuntive per i medici di Medicina Generale e di contratti aggiuntivi per gli specializzandi sono dettate dall’evidenza che oggi il numero dei nuovi specialisti e dei nuovi medici di Medicina Generale copre a mala pena la metà dei pensionamenti, con inevitabili ripercussioni negative sulla possibilità di garantire un adeguato livello di servizi.

APPROVATO L’EMENDAMENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Approvato a scrutinio segreto (38 voti a favore, 32 contrari), infine, un emendamento del Partito Democratico  che reintroduce la prova scritta per gli aspiranti direttori generali, in aggiunta alla valutazione dei candidati per titoli e colloquio. L’abolizione della prova scritta era stata inizialmente votata in Commissione Sanità.

ORDINI DEL GIORNO APPROVATI
Approvati alcuni ordini del giorno che invitano l’Assessore al Welfare Giulio Gallera a rivedere e riconsiderare la possibilità di modificare l’attuale assetto delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) entro il 31 dicembre 2019; a portare entro 12 mesi un progetto di legge per la revisione complessiva degli assetti territoriali attuali di ATS e ASST.
Approvati anche ordini del giorno sull’equiparazione del valore economico della borsa di studio per i corsi di formazione di medicina generale a quello dei contratti di formazione specialistica e sulla dotazione dei posti letto nell’ASST Lariana perché siano pari a quella di quelli presenti nel resto della regione.

Altri ordini del giorno approvati invitano l’Assessore Gallera a istituire una cabina di regia con direttori generali, sindaci, ATS e Regione per agevolare l’integrazione del Polo Ospedaliero di Angera nell’ASST dei Laghi; a intervenire presso il Governo nazionale per effettuare una indagine conoscitiva sul rapporto costi/benefici delle pratiche di libera professione intramuraria allargata e extramuraria; a istituire un tavolo di lavoro che valuti e approfondisca il giusto equilibrio tra le fattispecie di libera professione che può esercitare il professionista medico, presentando una proposta in Commissione Sanità entro sei mesi; a svolgere l’attività di promozione del sistema sociosanitario lombardo in coordinamento con il Cluster Lombardo Scienze della Vita; a far sì che una misura non superiore al 10% del budget non consumato venga messa a disposizione delle stesse singole ATS per lo sviluppo della rete territoriale.

REAZIONI POLITICHE
«Sembrava impossibile peggiorare la riforma della Sanità di Maroni-  ha commentato al termine della seduta Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia – invece oggi ci sono riusciti con modifiche che non piacciono nemmeno a loro, tanto che si sono spaccati. Su tutto è vergognosa la concessione dell’intramoenia allargata senza nessun vincolo, ottenuta con l’accettazione di un emendamento di Forza Italia, che ha eliminato anche il carattere sperimentale del provvedimento. La grande rivoluzione della Sanità lombarda è un miraggio: il conto lo pagheranno i cittadini che saranno obbligati a pagare o ad aspettare dei mesi per accedere alle prestazioni sanitarie».

Sulla concessione dell’intramoenia è intervenuto anche Samuele Astuti del PD: « Con queste modifiche meno trasparenza e meno controlli. Un provvedimento che va contro la normativa nazionale, che ne prevede la sospensione, e che non tiene conto del fatto che questa modalità è stata più volte oggetto di indagini da parte della Guardia di Finanza . Il testo approvato è un passo indietro. L’ennesima riforma della riforma che non dà risposte ai problemi delle liste d’attesa, della presa in carico dei malati cronici, dell’adeguatezza delle cure». 

«Tutti gli emendamenti dell’opposizione, salvo uno, sono stati respinti – ha commentato Michele Usuelli consigliere di +Europa con Emma Bonino – è passato  a scrutinio segreto l’emendamento di tutte le opposizioni sul mantenimento del test anonimo per il concorso al ruolo di  direttore generale, uno strumento che ha garantito imparzialità di valutazione e si è rivelato efficace nella scorsa tornata di nomine, garantendo un minimo di meritocrazia contro la totale occupazione partitocratica delle nomine dei direttori degli ospedali lombardi.
Nell’imbarazzo della maggioranza, e della Lega in particolare, Emanuele Monti, leghista presidente di commissione e relatore, ha chiesto per due volte la sospensione dei lavori per una riunione di maggioranza».

COMMENTO DELL’ASSESSORE GALLERA
 «Sono molto soddisfatto per l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del progetto di legge sulla sanità che ha come punti di forza l’ancorare al territorio le borse di studio finanziate da Regione Lombardia per gli specializzandi, il rafforzamento dei controlli sul sistema socio sanitaro e il riassetto dei territorio delle ASST su cui c’è stato il maggior dibattito e su cui c’è stata la volontà da parte della maggioranza di abbracciare la strada del confronto serio prima di prendere ogni decisione .  In merito all’emendamento riguardante l’introduzione dei test per la nomina dei direttori, prendiamo atto della volontà del Consiglio di reintrodurli, una modalità che certamente verrà seguita dalla Giunta tra 3 o 5 anni per la nomina dei nuovi direttori».

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Pubblicato il 21 Novembre 2018
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