Il Natale di San Francesco
Se oggi festeggiamo con tanto entusiasmo le festività natalizie, lo dobbiamo anche a San Francesco che, per primo, volle conferire a questa ricorrenza una importanza rilevante

Se oggi festeggiamo con tanto entusiasmo le festività natalizie, lo dobbiamo anche a San Francesco che, per primo, volle conferire a questa ricorrenza una importanza rilevante. A lui si deve la prima realizzazione del presepe vivente nel 1223 in Greccio, ma anche la tradizione del banchetto natalizio.
Pur non essendo un grande amante della tavola ed essendo devoto a “Madonna Povertà”, Francesco pose attenzione agli eccessi dovuti all’astinenza e al sacrificio tra i suoi confratelli e sottolineò l’importanza del santificare “la festa delle feste”, anche attraverso il cibo, come sottolinea Montanari. Natale è l’occasione in cui tutte le creature debbono essere saziate quindi sia gli esseri umani che gli animali, devono poter partecipare, condividendo il cibo, alla festa del Signore. Si narra che in occasione della ricorrenza di Natale nella giornata di venerdì, i confratelli di Francesco fossero colti dal dubbio se fosse lecito o meno consumare la carne, essendo il venerdì giorno di magro per eccellenza. In particolare frate Morico decise di chiedere a Francesco la soluzione del dilemma.
Di fronte a un evento fondamentale come la nascita di Cristo, Francesco rispose che è lecito il consumo di carne, a prescindere dal giorno in cui ricorre la festività, perché, essendo una la festa per eccellenza, va onorata a tavola con un banchetto speciale, per ringraziare Dio dei doni che abbiamo ricevuto. E oggi? Cosa è rimasto di questa tradizione? Nonostante le nostre tavole siano quotidianamente imbandite da quantità e varietà di cibi, impensabili ai tempi di Francesco, la tradizione culinaria del Natale è sopravvissuta. In questo periodo infatti alla tavola si dedica particolare cura, cedendo al desiderio di prelibatezze e a spese fuori dall’ordinario. Sarebbe importante quindi ricordare, in occasione delle feste, che la convivialità nella nostra cultura ha radici profonde e che il cibo, soprattutto in queste occasioni, riveste un valore simbolico da non sottovalutare.
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