Raggiunto accordo tra sindacati e Unicredit
Gli argomenti di conflitto erano soprattutto legati alla non applicazione di alcuni precedenti accordi sulle politiche pressioni commerciali e sulle assunzioni derivanti da un precedente piano di esuberi
È stata una trattativa serrata e durata più giorni, ma alla fine sindacati dei bancari e Unicredit hanno trovato l’accordo scongiurando la mobilitazione dei lavoratori del gruppo, che avrebbe coinvolto 47mila lavoratori del gruppo bancario in Italia, 200 nel Varesotto impegnati nelle venti filiali. «Quando una vertenza si chiude con un positivo accordo – spiega Alessandro Frontini segretario provinciale della Fabi – e nonostante le tensioni si riesce ad evitare ulteriori momenti conflittuali, è sempre una buona cosa, vuol dire che le parti hanno lavorato bene per evitare lo scontro».
Gli argomenti di conflitto erano soprattutto legati alla non applicazione di alcuni precedenti accordi sulle politiche pressioni commerciali e sulle assunzioni derivanti da un precedente piano di esuberi.
Alessandro Frontini segretario provinciale della FabiL’accordo richiama i manager del gruppo a migliorare il clima aziendale anche tramite il divieto a usare strumenti diversi dalle procedure per monitorare le vendite, diffondere classifiche comparative, monitorando l’osservanza di questi aspetto attraverso la relativa commissione in rispetto dell’accordo nazionale del febbraio 2017.
«Importantissimo inoltre l’anticipo delle 420 assunzioni per la rete commerciale nel 1 semestre 2019 – sottolinea il sindacalista – vera linfa per le filiali troppo spesso in sofferenza, prevedendo potenziamenti inoltre per la formazione e andando a migliorare oltretutto l’organizzazione del lavoro anche attraverso miglioramenti degli applicativi e la sostituzione di alcune apparecchiature troppo datate».
Molti dei punti toccati dall’accordo sindacale nella trattativa Unicredit sono elementi con importanti riflessi anche sul contratto nazionale del credito. «Spero che con questo accordo – conclude Frontini – si abbia un ostacolo in meno rispetto a una trattativa quella nazionale che si preannuncia complicata e spigolosa».
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