Vincenzo Ferrara e i suoi volti celati in mostra nello studio di Angelo Mosca

L'artista luinese esporrà le sue opere nello spazio dell'affermato pittore contemporaneo abruzzese in uno dei borghi autentici della provincia de L'Aquila

quadri vincenzo ferrara

«Ragiono per immagini. Seguire la propria poetica diventa un seguirSi, ricercare continuamente immagini che dialoghino con essa. Svilupparle (lavoro prima in digitale), eseguirle, crearle. Annusando la corrispondenza con “ciò che hai da dire” ma non avendola ben chiara. La chiarezza di ciò che voglio rappresentare comincia ad emergere con l’aumentare del numero dei lavori. A un certo punto scopro cosa stanno cercando di dire loro a me».

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Le opere di Vincenzo Ferrara in mostra nello studio di Angelo Mosca 4 di 12

Così Vincenzo Ferrara, artista luinese, descrive la sua poetica su tela da Castel di Ieri, piccolo borgo autentico della provincia de l’Aquila. Qui Ferrara aprirà il 22 dicembre la sua mostra personale sotto l’egida di Angelo Mosca, apprezzato pittore con esperienza anche a livello internazionale che ha aperto alle opere di Vincenzo il suo Spazio/Studio, un luogo d’arte, di ricerca e di sperimentazione immerso nel cuore della Valle Subequana: «Ci siamo conosciuti a Varese ma studiavo i suoi lavori già 15 anni fa, ai tempi dell’accademia. L’ho avvicinato ed è nata un’amicizia che si è concretizzata poi in questa mostra dopo che venne a Luino per visitare la mia prima personale».

Le opere realizzate appositamente per questa mostra sono una ventina tra quadri e disegni e girano intorno a ciò che manca nelle figure umane da lui rappresentate su tela: «Il volto che si cancella, non con le pennellate ma con “le cose” fatte di pittura: i vestiti, l’ombra, la luce, la lontananza, la posizione della testa». Perchè questa scelta? «Non lo so. Ed è forse anche giusto che non mi dia troppe risposte, che non mi sveli troppo alla mia pittura. Essa è un atto d’amore e come nell’amore tra i corpi non deve mancare il mistero. Il non disvelato, come i volti dei miei quadri».

Ecco che nella concezione artistica di Vincenzo Ferrara la pittura (l’arte) e le sue motivazioni, così potenti ma così incomprensibili, rimangono un mistero che può far paura: «Questo è un piccolo frammento della mia intimità che però può farti comprendere come, per alcuni, certi mondi siano praticamente inaccessibili. Forse che nascondere il volto significhi non esserci più? Come si fa quando si gioca coi bambini?».

L’artista (classe 1981) diplomatosi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha proseguito lo studio delle arti visive all’Accademia Internazionale di Comics di Torino. La sua ricerca si muove in entrambi i campi di formazione che gli consentono di sperimentare vari linguaggi pittorici e grafici. Quelli di Vincenzo Ferrara sono lavori che non sembrano subire ossessioni progettuali ma al contrario nascono spontaneamente quasi fossero esercizi eternamente provvisori.

Inquietudine e delicatezza, sgomento e dolcezza sono le emozioni contrastanti che affiorano dinanzi alle sue opere. I lavori di Vincenzo Ferrara si orientano verso dimensioni sospese, talvolta persino surreali, in grado di stimolare le capacità percettive individuali, mediante continue attinenze alla sfera delle ombre e delle paure, quegli spazi sconfinati del pensiero che nulla e nessuno riescono veramente a padroneggiare.

La mostra sarà inaugurata sabato 22 dicembre 2018 a partire dalle ore 16, con la presentazione al pubblico. Seguirà dalle ore 19:00 un piccolo rinfresco con Dj Set a cura del pittore luinese. Fino al 28 gennaio 2019 sarà visitabile, previo appuntamento, scrivendo all’indirizzo email spaziostudiocasterldiieri@gmail.com o telefonando al numero 340-8880310.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Dicembre 2018
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