Legambiente risponde a Cattaneo: “Non inganni i cittadini”
Arriva la risposta di Legambiente alle critiche del dossier presentato ieri: "L'Assessore Cattaneo non inganni i cittadini, i dati sono chiari"
È arrivata a stretto giro la risposta di Legambiente ai dati dell’Assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo. Il responsabile dell’ambiente della giunta regionale con il supporto di Arpa ha infatti presentato un dossier sulla qualità dell’aria in regione e ha criticato le informazioni contenute nel dossier nazionale Mal’aria 2019 presentato 24 ore prima da Legambiente, nel quale si dipinge un quadro ancora a tinte fosche per quanto riguarda la qualità dell’aria in Lombardia.
«L’Assessore Cattaneo non inganni i cittadini. I dati sono chiari: rispetto ai 35 giorni di superamento concessi dalle norme europee di pm10, 8 capoluoghi lombardi su 12 sono fuori limite – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Per primi abbiamo evidenziato che negli ultimi dieci anni l’inquinamento atmosferico è calato fino a rimanere, in molti casi, sotto la soglia limite dei 40 mgr/mc di media annuale: questo è avvenuto soprattutto nelle annate climaticamente favorevoli, come il piovoso 2014 e l’anno appena concluso, che ha avuto molti episodi di vento e di pioggia nelle stagioni in cui di solito questi eventi sono rari. La replica però è fuori tema: non contestiamo i trend di inquinamento, ma il ritardo della Lombardia e, in generale, delle regioni italiane, ad attuare le politiche che in altri Paesi europei hanno consentito di raggiungere livelli di qualità dell’aria incomparabilmente migliori. Chi non fa corretta informazione?».
Sui dati sciorinati dal comunicato regionale, Legambiente ringrazia per il supplemento d’informazione sempre gradito, ma ridimensiona il ruolo delle politiche regionali. «Zolfo, monossido di carbonio, benzene sono inquinanti diminuiti non per merito dei governatori lombardi, ma per effetto di azioni globali, come la desolforazione dei combustibili, l’introduzione di dispositivi di abbattimento e il miglioramento delle motorizzazioni, nel mercato europeo e globale -commenta Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia– come del resto è avvenuto per il piombo, da decenni vietato nelle benzine, ma non certo su indicazione del Pirellone! Adesso bisogna aggredire lo zoccolo duro, che sono l’NOx e i suoi “fratelli”: ozono in estate e polveri secondarie in inverno, della cui formazione la causa principale, come attestano proprio gli inventari regionali delle emissioni che il comunicato di Cattaneo omette di citare, è prima di tutto il traffico veicolare e in particolare i motori diesel».
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