“Modificare il Decreto Sicurezza è un obbligo morale, si può fare con il dialogo”
Tommaso Police - rispondendo anche al sindaco Poliseno - critica le nuove norme e si schiera con chi, come alcuni sindaci, chiede un confronto vero tra governo e sindaci
Tommaso Police, consigliere comunale e segretario PD di Cassano Magnago interviene sulla questione del Decreto Sicurezza, sulla disobbedienza civile annunciata da diversi sindaci (tra cui Palermo, Napoli, Parma) e sulle critiche espresse da altri
Tendenzialmente sarei d’accordo con il principio espresso dal Sindaco Nicola Poliseno: le leggi si rispettano sempre e noi amministratori locali abbiamo il dovere di farle rispettare.
Peccato che chi in questo momento sta facendo il “muro contro muro” con i sindaci è proprio quel Salvini che prima di diventare ministro invitò i primi cittadini a non celebrare le Unioni Civili, chiese agli amministratori locali di disobbedire ad una legge dello Stato.
Ora è diventata anche una questione di coerenza, Salvini se fosse onesto intellettualmente dovrebbe dire la stessa cosa che disse per le unioni civili: libertà di coscienza. Giusto? Ed ora il Ministro dell’Interno alza la voce se molti Sindaci legittimamente ritengono inadeguato il Decreto Sicurezza? A che gioco sta giocando Salvini?
È ora di smetterla, se il Ministro vuole mostrarsi vicino ai Comuni inizi a fare qualcosa di concreto per agevolare le amministrazioni sempre più a secco di risorse! Speravo che nel DEF appena approvato ci fosse un aiuto per i Comuni, invece nuovi tagli ed aumenti delle tasse locali! E’ questo l’aiuto del “governo del cambiamento” per gli amministratori e per i cittadini?
Ora basta Ministro Salvini, è arrivato il tempo di abbassare i toni. Il Decreto (In)Sicurezza farà aumentare il numero degli irregolari,creerà problemi sociali e di ordine pubblico che le amministrazioni comunali dovranno farsi carico delle problematiche che inevitabilmente verranno a crearsi.
Agli amici sindaci del mio partito chiedo di non cedere alle provocazioni e di lavorare di squadra tutti insieme per trovare soluzioni condivise nonostante il decreto Salvini possa non piacere. Non cadete nel tranello del ministro, sta riuscendo a mettervi tutti contro per fazioni riducendo il tutto ad uno scontro politico: o con lui o contro di lui. Fermatevi tutti, non alimentiamo ulteriormente lo scontro.
Il Decreto Salvini si può e si deve rivedere senza ombra di dubbio, modificarlo è un obbligo morale, ma per farlo bisogna mettere da parte l’astio e trovare una strada condivisa che comporterà molta fatica vista la scarsa propensione al dialogo del ministro dell’Interno.
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