Il PCI boccia le consulte rionali. “Ora nominate direttamente dall’alto”

Osvaldo Bossi, del Partito Comunista Italiano, ribadisce le critiche di due anni fa: "Strumenti che non creano dibattito e socialità nel quartiere, noi sostenevamo invece le Assemblee popolari permanenti"

Osvaldo Bossi

Riceviamo e pubblichiamo

 

Egr. Direttore,
vorrei ribadire ciò che nel marzo 2017 affermammo a proposito delle consulte rionali, che poi furono la riproposizione di fatto delle vecchie circoscrizioni, con la variante che a votare, nel 2017 andarono poco più del 10% dei cittadini gallaratesi, un flop che non servì a nulla, poiché i problemi della città e dei quartieri rimane lo stesso.

Oggi viene proposta una cosa ancor più terrificante per la democrazia rappresentativa della nostra città: la nomina dei membri delle consulte fatte direttamente dal Consiglio Comunale, come già avviene per le Province. Tutto ciò risulta essere davvero vergognoso dato che, di fronte al fallimento palese delle consulte rionali come organo di partecipazione diretta dei cittadini nella loro democratica espressione, non ne vengono ricercate le cause, ma si propongono soluzioni atte ad annullare il diritto alla rappresentatività garantito fino ad ora, con l’imposizione di figure calate dall’alto.

Nel nostro programma elettorale per le elezioni amministrative del 2016, avevamo individuato, come strumento di democrazia diretta, di partecipazione democratica e di controllo dei cittadini sull’operato dell’amministrazione, le ASSEMBLEE POPOLARI PERMANENTI, di quartiere.

Questa amministrazione persevera nella scelta della strada opposta riproponendo le consulte rionali (di circoscrizione) ad elezione diretta del Consiglio Comunale così non c’è neppure l’incombenza delle elezioni, proprio una bella democrazia partecipata e senza rischi.
E’ questo uno strumento, a nostro parere, che di partecipativo e di controllo diretto non ha nulla, anzi porterà e ha già portato a rapporti esclusivamente personali tra il singolo cittadino, la consulta e l’amministrazione, senza un dibattito popolare e senza socialità nel quartiere: non serve infatti a risolvere i problemi del quartiere, ma crediamo serva a dare un “contentino” ai non eletti della maggioranza.
Essendo convinti, non solo della inutilità, ma anche della negatività sociale di questo strumento politico, ci domandiamo:
A quando la designazione dei Sindaci direttamente dal Ministro degli Interni?

Cordiali saluti
Osvaldo Bossi
Partito Comunista Italiano sezione di Gallarate

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Pubblicato il 21 Gennaio 2019
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