Trento è ancora maledetta per una Openjobmetis sprecona: 74-71

Ennesima sconfitta di Varese sul campo dell'Aquila: i biancorossi tirano male e falliscono tutti i palloni per completare la rimonta. Terzo KO nelle ultime quattro gare in Serie A (foto: Legabasket)

basket openjobmetis pallacanestro varese

È davvero un parquet maledetto quello del palasport di Trento per la Pallacanestro Varese. Mai i biancorossi sono usciti vincitori su quel campo e anche questa volta – 3a di ritorno in Serie A – la squadra di Caja non è riuscita strappare i due punti a una formazione locale tignosa come sempre ma tutt’altro che irresistibile (74-71). Non è però certo la malasorte ad allontanare l’Openjobmetis dal successo: anche questa sera i biancorossi sono riusciti nella “impresa” di fallire tutti i possessi buoni per il riaggancio. Perché la Dolomiti ha – sì – comandato il punteggio per tutta la gara ma ha pure offerto agli ospiti più di un’occasione per svoltare la partita. Una svolta che però, ahinoi, non è mai arrivata. (foto Legabasket)

Tra le cause del KO ci sono senza dubbio le percentuali al tiro: Varese ha chiuso con il 30% dall’arco ma ha arrancato a lungo per via di un orrendo 0/8 iniziale (prima bomba a segno con Ferrero già nel secondo periodo) con tante conclusioni fallite anche in situazioni non difficili. E su questo discorso si innesta quello relativo a Ronald Moore, il peggiore del quintetto base, autore di un orripilante 0/6 dall’arco (e 1/9 dal campo). I titolari sono comunque mancati all’appello per tutta la prima metà di gara con la sola eccezione di Archie, autore di una prova notevole macchiata però da un incredibile 0/2 in lunetta a 24” dalla fine, dopo un antisportivo (il secondo) a Hogue che aveva consegnato anche il possesso a Varese. L’ultimo ad arrendersi, a quel punto, è stato Avramovic però Trento dalla lunetta non ha tremato con Forray e Craft, e così il serbo è stato costretto a cercare la tripla miracolosa per i supplementari a fil di sirena. Ma sarebbe servito un miracolo che non è arrivato. Nel finale anche un piccolo giallo: su un libero di Moore, Cain ha tentato il tap-in: avesse toccato la palla sarebbero stati 2 punti e il momentaneo pareggio; gli arbitri hanno invece dato buono il solo libero del playmaker. Nessuno ha protestato – neppure Cain – e quindi, probabilmente, è giusto così.

Con quella a Trento, la Openjobmetis ha collezionato la terza sconfitta in quattro partite, di nuovo (come a Pistoia) contro un’avversaria che vive al di fuori dalla zona playoff. Uno stop accettabile se preso singolarmente ma grave nell’economia dell’ultimo mese nel quale Varese ha perso tanti colpi: di questo passo la rincorsa ai primi otto posti si fa davvero difficile, anche considerando che domenica prossima si torna in trasferta su un campo fastidioso come Trieste. E che questa squadra avrà un pizzico di riposo solo dopo la Coppa Italia, nonostante abbia necessità di tirare il fiato fin da subito. La partita di Cain, guerriero sì ma con la lingua a penzoloni, è lì a dimostrarlo.

 COLPO D’OCCHIO

Due sconfitte interne consecutive non hanno tolto ai tifosi di Trento la voglia di sostenere i suoi giocatori: palazzetto piuttosto pieno (anche se non viino all’esaurito come in altre circostanze) e sostegno alla squadra di casa. Presente anche – ormai è una costante – un pullman di tifosi biancorossi con “Il basket siamo noi” più qualche supporter giunto in autonomia al palasport trentino.

PALLA A DUE

Nessun problema di formazione per i due allenatori: Caja va con il quintetto di sempre ma ha recuperato anche Salumu dopo la botta alla schiena subita mercoledì in Fiba Europe Cup. Buscaglia manda l’unico italiano titolare, Pascolo, sulle tracce di Archie: anche la Dolomiti va con lo starting five consueto comandato da Craft e chiuso da Hogue. In panchina c’è Lechthaler, nonostante qualche acciacco recente.

I voti: Avramovic e Archie non bastano, Moore continua a faticare

LA PARTITA

Il primo quarto è da dimenticare per i biancorossi, che dopo un effimero 0-2 (Archie) iniziano un calvario fatto di errori tanto in entrata (Beto piazza subito due stoppate) quando, soprattutto, dall’arco. Varese accumula un orrendo 0/7 da 3 punti, subisce l’energia dello stesso Beto e finisce subito lontana nel punteggio nonostante anche i padroni di casa abbiano le loro gatte da pelare (16-9).
Una tripla di Ferrero rompe per un istante il digiuno da lontano, però il distacco resta più o meno sempre lo stesso, con Trento che si affida a Hogue e Marble mentre l’Openjobmetis in attacco fa fatica e confusione. Il solo Archie trova un po’ di continuità, per altro dalla breve distanza (quello che gli si chiedeva da tempo). Alla pausa lunga, Dolomiti avanti bene (37-26).
Varese però non si arrende e rientra decisamente meglio dagli spogliatoi con Archie a segnare anche da 3 punti; l’Aquila per un po’ si tiene un netto vantaggio ma poi si ritrova i biancorossi sempre più vicini nonostante Scrubb fallisca il primo assalto alla parità. Nel finale di periodo Varese è ancora lì e a fil di sirena Iannuzzi centra il -2, 52-50, mentre Buscaglia deve fare i conti con Hogue che dopo un antisportivo (sacrosanto) perde la trebisonda.

IL FINALE

L’Openjobmetis però non completa subito la rimonta e questa mancanza diventerà determinante: Trento respira con un Forray spiritato al tiro e scappa a +9, però non ha fatto i conti con Avramovic. Il serbo si veste da leader, segna dall’arco, infila tre liberi e trascina i suoi fino ad avere la palla del sorpasso che Tambone gestisce nel peggior modo possibile, aprendo il contropiede di Marble. Ancora Avramovic da 3 punti, ma la replica di Craft fa malissimo e a poco più di 2′ dalla fine per Trento sembra fatta, se non che Marble riesce a divorarsi un canestro da 1 centimetro e viene punito dall’unica tripla di Scrubb. Si inizia a giocare con i falli sistematici: Trento non sbaglia in lunetta ma ancora Hogue chiude la vena, spinge da dietro Archie diretto a canestro e concede un altro antisportivo a 24” dalla fine sul +4. L’americano biancorosso però fa 0/2 e la tripla successiva di Avramovic serve solo a riavvicinare Varese sul 70-69. Poi i giri in lunetta sono perfetti (Forray, Moore e Craft) e sull’ultimo assalto Aleksa da metà campo non trova gloria: 74-71.

Il rammarico di Caja: “Qualche piccolo errore di troppo”

DOLOMITI EN. TRENTO – OPENJOBMETIS VARESE 74-71
(16-9, 37-26; 52-50)

TRENTO: Craft 11 (3-5, 1-2), Marble 12 (3-7, 1-6), Beto Gomes 11 (1-3, 3-6), Pascolo 2 (1-3), Hogue 10 (5-6); Mian (0-1, 0-1), Forray 14 (0-1, 4-8), Flaccadori 10 (2-4, 1-6), Jovanovic 4 (1-3). Ne: Lechthaler, Mezzanotte. All. Buscaglia.
VARESE: Moore 4 (1-3, 0-6), Avramovic 21 (3-6, 4-7), Scrubb 9 (3-8, 1-6), Archie 17 (5-9, 2-5), Cain 7 (3-4); Iannuzzi 2 (1-2), Natali 3 (1-2 da 3), Salumu (0-1), Tambone 3 (0-1, 1-4), Ferrero 5 (1-1, 1-3). Ne: Gatto, Verri. All. Caja.
ARBITRI: Lanzarini, Borgo, Galasso.
NOTE. Da 2: T 16-33, V 17-35. Da 3: T 10-29, V 10-33. Tl: T 12-16, V 7-12. Rimbalzi: T 41 (12 off., Gomes 11), V 39 (12 off., Scrubb, Cain, Archie 9). Assist: T 16 (4 con 3), V 17 (Moore 6). Perse: T 10 (Flaccadori 3), V 9 (Salumu 3). Recuperate: T 6 (Hogue 2), V 5 (Archie 2). Usc. 5 falli: Hogue, Forray. F. antisportivo: Hogue 2.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Febbraio 2019
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